Indice
Questa è la guida per la versione Jessie 8+edu0 di Debian Edu.
La versione su http://wiki.debian.org/DebianEdu/Documentation/Jessie è un wiki che viene modificato frequentemente.
Le traduzioni sono parte del pacchetto
debian-edu-doc
, che può essere installato su un
server web ed è disponibile online.
Debian Edu, alias Skolelinux, è una distribuzione Linux basata su Debian che mette a disposizione un sistema pronto all'uso per una rete completamente configurata per una scuola.
Immediatamente dopo l'installazione è configurato un server della scuola che esegue tutti i servizi necessari per la rete scolastica (vedere il prossimo capitolo per maggiori dettagli sull'architettura della configurazione), e il sistema è pronto per essere usato. Solo utenti e macchine devono essere aggiunti usando GOsa², una comoda interfaccia Web, o da un qualsiasi altro editor LDAP. Dopo l'installazione principale del server da CD un ambiente di avvio dalla rete è disponibile utilizzando PXE. disco Blue-ray o penna USB, tutte le altre macchine possono essere installate via rete, comprese le "postazioni mobili (roaming)" (macchine che possono essere scollegate dalla rete della scuola, generalmente laptop o netbook), nonché l'avvio tramite PXE per macchine senza disco come i tradizionali thin-client.
Diverse applicazioni didattiche come celestia, drgeo, gcompris, kalzium, kgeography, solfege e scratch sono incluse nella configurazione predefinita del desktop, che può essere facilmente estesa quasi all'infinito attraverso l'universo Debian.
Skolelinux è una distribuzione Linux sviluppata dal progetto Debian Edu. Come distribuzione Debian Pure Blends è un sottoprogetto Debian ufficiale.
Ciò che questo significa per una scuola è che Skolelinux è una versione di Debian che mette a disposizione un sistema pronto all'uso per una rete completamente configurata per la scuola.
Il progetto Skolelinux è stato fondato in Norvegia il 2 luglio 2001 e circa nello stesso tempo Raphaël Hertzog iniziò Debian-Edu in Francia. Dal 2003 i due progetti si sono uniti, ma sono rimasti entrambi i nomi. "Skole" e (Debian-)"Education" sono solo termini molto conosciuti in questi paesi.
Inizialmente in Norvegia è stato utilizzato da scuole con allievi di 6-16 anni. Oggi la distribuzione è usata in altri paesi del mondo, soprattutto in Norvegia, Spagna, Germania e Francia.
Questa sezione del documento descrive l'architettura della rete e i servizi messi a disposizione dalla installazione di Skolelinux.
La figura rappresenta uno schema della topologia di rete. La configurazione predefinita di una rete Skolelinux presuppone uno e un solo server principale, e permette l'inclusione di normali workstation e server thin-client (con i thin-client associati). Il numero delle workstation può essere più o meno grande (da nessuna a molte). Lo stesso vale per i server thin-client, ognuno dei quali sviluppa una propria rete separata in modo tale che il traffico tra i thin-client e i server thin-client non influenzi il resto dei servizi di rete.
La ragione per cui può essere presente un solo server principale in ogni scuola è che questo server fornisce il servizio DHCP e può esserci una sola macchina che lo fa in ogni rete. È possibile trasferire i servizi dal server principale a altre macchine, impostando il servizio su un'altra macchina e modificando la configurazione del DNS di conseguenza, in modo che l'alias nel DNS per quel servizio punti alla macchina giusta.
Per semplificare l'impostazione standard di Skolelinux, la connessione Internet è prevista attraverso un router separato. È possibile configurare Debian con un modem o con una connessione ISDN, anche se questa possibilità non è prevista nell'installazione standard di Skolelinux (le impostazioni necessarie per modificare la situazione predefinita per questo caso d'uso sono documentate separatamente).
DHCPD nel server Tjener gestisce la rete 10.0.0.0/8, fornendo tramite PXE-Boot un menu syslinux dove si può scegliere di installare un nuovo server/workstation, avviare un thin-client o una workstation senza dischi, eseguire memtest o avviare dall'hard disk locale.
Questo naturalmente può essere modificato, cioè si può avere la NFS-root in syslinux che punta ad un server LTSP o si può cambiare l'opzione next-server in DHCP (archiviata in LDAP) per far sì che i client si avviino direttamente tramite PXE dal server di terminale.
Il DHCPD nei server LTSP serve solamente una rete dedicata sulla seconda interfaccia (192.168.0.0/24 e 192.168.1.0/24 sono le opzioni preconfigurate) e raramente occorre cambiarla.
La configurazione di tutte le sottoreti è archiviata in LDAP.
Una rete Skolelinux ha bisogno di un solo server principale (chiamato anche "tjener" che è la traduzione norvegese di "server") che ha in modo predefinito l'indirizzo IP 10.0.2.2 e che è installato selezionando il profilo "main server". È possibile (ma non necessario) selezionare e installare anche i profili server thin-client e workstation in aggiunta al profilo per il server principale.
Con l'eccezione del controllo dei thin-client, tutti i servizi sono inizialmente configurati su un computer centrale (il server principale). Per ragioni di prestazioni, i server thin-client dovrebbero essere macchine diverse dal server principale (anche se è possibile installare il server principale e i server di thin-client sulla stessa macchina). Tutti i servizi hanno un nome-DNS dedicato e vengono forniti solamente via IPv4. I nomi DNS rendono facile il trasferimento di servizi dal server principale ad altre macchine, semplicemente fermando il servizio sul server principale e cambiando la configurazione DNS in modo che punti alla nuova posizione del servizio (che naturalmente dovrebbe essere prima installato sulla macchina scelta).
Per ragioni di sicurezza tutte le connessioni che trasmettono password sulla rete sono cifrate e perciò nessuna password è inviata nella rete come testo in chiaro.
Nella tabella sottostante sono elencati i servizi che sono configurati in modo predefinito in una rete Skolelinux con il nome DNS di ogni servizio. Tutti i file di configurazione si riferiranno, se possibile, al servizio attraverso il nome DNS (senza il nome del dominio), così che le scuole possano cambiare dominio (se hanno un proprio dominio DNS) o indirizzo IP facilmente.
Tabella dei servizi | ||
Descrizione del servizio |
Nome comune |
Nome DNS del servizio |
Log centralizzato |
rsyslog |
syslog |
Servizio dei nomi di dominio |
DNS (BIND) |
domain |
Configurazione automatica della rete per le macchine |
DHCP |
bootps |
Sincronizzazione dell'orologio |
NTP |
ntp |
Directory home via Network File System |
SMB / NFS |
homes |
Sistema di posta elettronica |
IMAP (Dovecot) |
postoffice |
Servizio di directory |
OpenLDAP |
ldap |
Amministrazione degli utenti |
GOsa² |
--- |
Server web |
Apache/PHP |
www |
Backup centrale |
sl-backup, slbackup-php |
backup |
Cache web |
Proxy (Squid) |
webcache |
Stampa |
CUPS |
ipp |
Login remoto sicuro |
OpenSSH |
ssh |
Configurazione automatica |
Cfengine |
cfengine |
Server di thin-client |
LTSP |
ltsp |
Controllo delle macchine e dei servizi con segnalazione degli errori, più lo stato e cronologia su web. Segnalazione degli errori attraverso la posta elettronica |
munin, nagios e site-summary |
munin, nagios e site-summary |
Ogni utente archivia i suoi file personali nella sua directory home messa a disposizione dal server. Le cartelle home sono disponibili da tutte le macchine dando la possibilità di accedere agli stessi file indipendentemente dalla macchina da cui ci si collega. Il server è indipendente dal sistema operativo e utilizza NFS per i client Unix e SMB per client Windows e Macintosh.
In modo predefinito la posta elettronica è impostata solo per la consegna in locale (cioè all'interno della scuola), sebbene la spedizione di e-mail verso Internet può essere configurata se la scuola ha una connessione Internet permanente. Sono configurate anche mailing-list basate sul database degli utenti: ogni classe ha una propria mailing-list. I client sono predisposti per spedire la posta al server (usando "smarthost"), e gli utenti possono accedere alle loro email attraverso IMAP.
Tutti i servizi sono accessibili usando gli stessi nome utente e password in quanto il database di autenticazione e autorizzazione è centralizzato.
Per incrementare le prestazioni sui siti più frequentati è usato un proxy web (Squid) che archivia i file localmente. Insieme con il blocco del traffico nel router ciò permette il controllo dell'accesso a Internet per le singole macchine.
La configurazione di rete dei client è fatta automaticamente con l'uso di DHCP. Ai client regolari vengono assegnati IP nella sottorete privata 10.0.0.0/8, mentre i thin-client sono connessi al corrispondente server di thin-client con una sottorete separata 192.168.0.0/24 (questo assicura che il traffico di rete dei thin-client non interferisca con il resto dei servizi di rete).
Il servizio centralizzato di log è configurato in modo che tutte le macchine mandino i loro messaggi di syslog al server. Il servizio syslog è predisposto in modo da accettare solamente i messaggi provenienti dalla rete locale.
In modo predefinito il server DNS è configurato con un dominio solamente per uso interno (*.intern) fino a che non viene impostato un dominio DNS reale ("esterno"). Il server DNS è configurato come un server DNS con cache in modo che tutte le macchine della rete possano usarlo come server DNS principale.
Allievi e insegnanti hanno la possibilità di pubblicare pagine web. Il server web dispone di meccanismi per autenticare gli utenti e limitare l'accesso a singole pagine e sottodirectory a determinati utenti e gruppi. Gli utenti avranno la possibilità di creare pagine web dinamiche, dato che c'è la possibilità di programmare dal lato server.
Le informazioni sugli utenti e sulle macchine possono essere modificate centralmente e rese automaticamente accessibili a tutte le macchine della rete. A questo scopo è configurato un server di directory centralizzato. La directory archivierà le informazioni su utenti, gruppi di utenti, macchine e gruppi di macchine. Per evitare confusioni nell'utente, non ci sarà differenza tra gruppi per i file, mailing-list e gruppi di rete. Questo implica che i gruppi di macchine che formeranno i gruppi di rete useranno lo stesso spazio dei nomi dei gruppi di utenti e delle mailing-list.
L'amministrazione dei servizi e degli utenti avverrà principalmente via web e seguirà gli standard comuni, funzionando bene nei browser che sono inclusi in Skolelinux. La delega di alcuni compiti a singoli utenti o gruppi di utenti sarà resa possibile attraverso i sistemi di amministrazione.
Per evitare alcuni problemi con NFS e rendere più semplice il debug dei problemi, l'orario deve essere sincronizzato sulle diverse macchine. Per questo il server Skolelinux è configurato come server Network Time Protocol (NTP) locale e tutte le macchine e i client sono impostati per sincronizzare il loro orologio con quello del server. Il server a sua volta dovrebbe sincronizzare il proprio orologio via NTP con macchine in Internet, così da assicurare che l'intera rete abbia l'ora esatta.
Le stampanti vengono collegate dove più comodo, direttamente alla rete principale o ad un server, workstation o server di thin-client. L'accesso alle stampanti può essere controllato per i singoli utenti in base ai gruppi ai quali appartengono e realizzato usando il controllo delle quote e degli accessi per le stampanti.
Una rete Skolelinux può avere diversi server LTSP (chiamati anche server thin-client), che sono installati selezionando il profilo per server di thin client.
I server di thin-client sono configurati per ricevere il syslog dai thin-client e inoltrare questi messaggi al syslog principale.
La configurazione dei thin-client permette a un PC di funzionare come un terminale (X). Questo significa che la macchina si avvia attraverso un dischetto o direttamente dal server con una scheda-PROM (o PXE) senza usare il disco fisso locale. Per questo servizio viene usato Linux Terminal Server Project (LTSP).
I thin-client sono un modo ottimo per usare macchine deboli e obsolete in quanto tutti i programmi girano sul server LTSP. Questo funziona come segue: il servizio usa DHCP e TFTP per connettersi alla rete e si inizializza dalla rete stessa. In seguito il file system è montato via NFS dal server LTSP e da ultimo parte il server X Window. Il display manager(LDM) si connette al server LTSP via SSH con X-forwarding. In questo modo tutti i dati sono cifrati attraverso la rete. I thin-client molto vecchi che sono troppo lenti per la cifratura possono essere impostati come nelle versioni precedenti, usando una connessione diretta attraverso XDMCP.
Sono equivalenti al termine workstation senza dischi anche stateless workstation, lowfat client o half-thick client. Per motivi di chiarezza questo manuale usa sempre il termine "workstation senza dischi".
Le workstation senza dischi eseguono tutto il software nel PC senza avere installato localmente alcun sistema operativo. Questo vuol dire che le macchine si avviano direttamente dal disco fisso dei server senza eseguire alcun software installato su un disco fisso locale.
Le workstation senza dischi sono un modo eccellente di utilizzare hardware più nuovo con lo stesso basso costo di manutenzione dei thin-client. Il software è amministrato e mantenuto sul server senza la necessità di installare alcun software sui client. Anche le directory home e le configurazioni del sistema sono archiviate sul server.
Le workstation senza dischi sono state introdotte nel Linux Terminal Server Project (LTSP) con la versione 5.0.
Tutte le macchine Linux che sono installate usando l'installatore di Skolelinux, saranno amministrabili da un computer centrale, probabilmente il server. Sarà possibile fare il login su tutte le macchine via SSH (per impostazione predefinita non consentito a root) e avere il pieno accesso.
Si usa cfengine per modificare i file di configurazione. Questi file sono aggiornati dal server ai client. Per cambiare la configurazione del client è sufficiente modificare la configurazione del server e automaticamente i cambiamenti saranno distribuiti.
Tutte le informazioni degli utenti sono in una directory LDAP. Le modifiche degli utenti sono fatte in questo database che è usato dai client per l'autenticazione degli utenti.
Attualmente ci sono due tipi di supporti di installazione: installazione da rete (CD netinstall) e flash drive USB per multi-architettura. Entrambi i tipi possono essere avviati anche da penna USB.
L'obiettivo è quello di essere in grado di installare, solo una volta, un server da un qualsiasi tipo di dispositivo per poi installare tutti gli altri client dalla rete mediante l'avvio da rete.
Solo l'immagine netinstall ha bisogno di accedere a Internet durante l'installazione.
L'installazione non dovrebbe fare alcuna domanda, con l'eccezione della lingua desiderata (es. norvegese bokmal, nynorsk, sami) e del profilo della macchina (server, workstation, server di thin-client). Tutte le altre configurazioni saranno impostate automaticamente con parametri ragionevoli che l'amministratore di sistema può eventualmente cambiare da una postazione centralizzata una volta terminata l'installazione.
Ad ogni account utente Skolelinux è assegnata una parte del file system sul file server. Questa parte (la directory home) contiene i file di configurazione, i documenti, le email e le pagine web dell'utente. Alcuni di questi file dovrebbero essere configurati in sola lettura per gli altri utenti del sistema, altri leggibili da tutti via Internet, altri ancora dovrebbero essere accessibili solo all'utente stesso.
Per essere sicuri che tutti i dischi usati per le directory dell'utente e
per le directory condivise abbiano un nome unico per tutti i computer
durante l'installazione, possono essere montati come
/skole/host/directory/
. Inizialmente viene
creata una sola directory sul file server:
/skole/tjener/home0/
in cui vengono messi
tutti gli account utente. Altre directory possono essere create quando è
necessario, per adattarsi a gruppi particolari di utenti o particolari
esigenze di utilizzo.
Per consentire l'accesso ai file condivisi con il normale sistema di permessi UNIX, gli utenti devono essere in gruppi condivisi supplementari (come "studenti"), oltre al proprio gruppo primario personale di cui fanno parte in modo predefinito. Se gli utenti hanno una umask appropriata per creare nuovi elementi accessibili al gruppo (002 o 007) e le directory su cui lavorano hanno il bit setgid impostato per assicurare che i file ereditino il gruppo proprietario corretto, il risultato è una condivisione di file controllata tra i membri di un gruppo.
Le impostazioni iniziali di accesso per i nuovi file creati dipendono dalla
politica usata. La umask predefinita di Debian è 022 (che non permetterebbe
l'accesso di gruppo come descritto sopra), quella di Debian Edu, invece usa
002, che significa che i file sono creati con possibilità di lettura per
tutti, con la possibilità di rimuoverla in seguito con un'azione specifica
dell'utente. Ciò può essere in alternativa cambiato (modificando
/etc/pam.d/common-session
) con una umask
007, che significa che la possibilità di lettura è inizialmente impedita, ed
è necessaria un'azione dell'utente per renderla accessibile. Il primo metodo
incoraggia la condivisione della conoscenza e rende il sistema più
trasparente, il secondo metodo diminuisce il rischio della diffusione non
voluta di informazioni sensibili. Il problema con la prima soluzione è che
non è evidente per l'utente che il materiale che crea sarà accessibile a
tutti. Può accorgersene solo ispezionando le directory degli altri utenti e
vedendo che tutti i file sono leggibili. Il problema con la seconda
soluzione è che sono pochi gli utenti che sanno rendere accessibile in
lettura i propri file e se questi non contengono informazioni sensibili il
loro contenuto potrebbe essere utile per gli utenti che vogliono imparare a
risolvere problemi che già altri hanno risolto (in genere problemi di
configurazione).
Ci sono molti modi per configurare una soluzione Skolelinux. Può essere installato su un'unica macchina o su una grande rete regionale fatta da più scuole e gestita centralmente. Per questa varietà di configurazioni c'è una grande differenza su come impostare i componenti di rete, server e macchine client.
Lo scopo dei diversi profili è spiegato nella sezione sulla architettura della rete.
I computer su cui eseguire Debian Edu / Skolelinux devono aver processori a 32 bit (Architettura Debian 'i386', i processori più vecchi supportati sono Intel Pentium e AMD K5) o a 64 bit (architettura Debian 'amd64').
Sono consigliati per i profili server principale e server thin client almeno 2 GiB RAM per 30 client e 4 GiB RAM per 50-60 client.
I thin client con solo 64 MiB di RAM e con un processore a 133 MHz possono funzionare, sebbene 256 MiB di RAM o più e processori più veloci sono raccomandati.
L'uso della memoria di swap in rete è automaticamente abilitato per i client
LTSP: la sua grandezza è di 512 MiB, ma se ne serve di più si può modificare
il file /etc/ltsp/nbdswapd.conf
in tjener e
impostare la variabile SIZE
Se le workstation senza dischi hanno hard disk, è raccomandato usarli per la memoria di swap in quanto più veloce dell'uso dello swap in rete.
Per le workstation senza dischi e per i sistemi standalone sono richiesti come minimo 800 MHz e 512 MiB di RAM. Per l'esecuzione dei più recenti browser web e per LibreOffice sono consigliati 1024 MiB di RAM.
Sulle workstation con poca RAM il correttore ortografico può causare il blocco di LibreOffice se lo spazio di swap è troppo piccolo. Se questo accade frequentemente il correttore ortografico può essere disattivato dagli amministratori di sistema.
I requisiti di spazio minimo di disco dipendono dal profilo che si è installato:
main server + thin client server: 60 GiB. Come al solito con lo spazio disco sul server principale, "più grande è meglio".
thin client server: 40 GiB.
workstation o standalone: 30 GiB.
i server thin-client devono avere due schede di rete quando si usa l'architettura di rete predefinita:
eth0 connessa alla rete principale (10.0.0.0/8)
eth1 è utilizzata per i client LTSP (192.168.0.0/24 è la rete predefinita, ma anche altre sono possibili.
I laptop sono workstation mobili richiedono quindi gli stessi requisiti delle workstation.
Un elenco di hardware testato è fornito da http://wiki.debian.org/DebianEdu/Hardware/. Questa lista non è
affatto completa
http://wiki.debian.org/InstallingDebianOn è uno sforzo per documentare come installare, configurare e usare Debian su hardware specifico. Quindi i potenziali acquirenti dovrebbero conoscere se quell'hardware è supportato e come avere il meglio dal proprio hardware.
Un buon database sull'hardware supportato da Debian è online su http://kmuto.jp/debian/hcl/.
Quando si usa l'architettura di rete predefinita, si applicano queste regole:
Occorre avere un solo server principale, tjener.
Si possono avere centinaia di workstation sulla rete principale.
Si possono avere molti server LTSP sulla rete principale: due diverse sotto reti sono preconfigurate (DNS, DHCP) in LDAP e molte altre possono essere aggiunte.
Si possono avere centinaia di thin-client e/o workstation senza dischi su ogni rete del server LTSP.
Si possono avere centinaia di altre macchine che hanno un indirizzo IP dinamico assegnato
Per avere accesso a Internet c'è bisogno di un router/gateway (vedere più avanti)
Per connettersi a Internet sono necessari: un router/gateway, connesso a Internet sull'interfaccia esterna e con l'indirizzo IP 10.0.0.1 con maschera di rete 255.0.0.0 sull'interfaccia interna.
Il router non dovrebbe essere un server DHCP, anche se è possibile che sia un server DNS, anche se questo non è necessario e non sarà utilizzato.
Se si sta cercando una soluzione per firewall su router da poter eseguire su un vecchio PC, è raccomandato l'uso di IPCop o floppyfw.
Se si ha bisogno di qualcosa per un router embedded o un access point si raccomanda di usare OpenWRT, anche se naturalmente si può usare il firmware originale. Usare il firmware originale è più facile, ma OpenWRT dà la possibilità di maggiori opzioni e controlli. Verificare sulle pagine web di OpenWRT la lista di hardware supportati.
È possibile usare una diversa configurazione di rete, seguendo questa procedura documentata, ma se non si è costretti a farlo da un'infrastruttura di rete esistente, è sconsigliato farlo e conviene attenersi alla architettura di rete predefinita.
Si raccomanda di leggere o almeno dare uno sguardo alle note di rilascio
per Debian Jessie prima di cominciare a installare un sistema
funzionante. Provate Debian Edu/Skolelinux, dovrebbe funzionare.
Assicurarsi di leggere il capitolo Iniziare di questo manuale, che spiega come
autenticarsi la prima volta.
Altre informazioni su Debian Jessie sono disponibili nel suo manuale d'installazione.
Il CD netinstall, utilizzato anche per l'installazione da unità flash USB, può essere usato per l'installazione su macchine i386 e amd64. Come suggerisce il nome, per l'installazione è necessario l'accesso a internet. Si può scaricare da:
rsync -v --progress
ftp.skolelinux.org::skolelinux-cd/debian-edu-8+edu0-CD.iso
./debian-edu-8+edu0-CD.iso
L'immagine ISO multi-architettura è grande 5,2 GiB e può essere usata per l'installazione di macchine amd64 e i386. Durante l'installazione è necessario l'accesso a Internet. Come gli altri supporti si può scaricare tramite FTP, HTTP o rsync tramite:
rsync -v --progress
ftp.skolelinux.org::skolelinux-cd/debian-edu-8+edu0-USB.iso
./debian-edu-8+edu0-USB.iso
I sorgenti sono disponibili negli archivi Debian, consultare http://cdimage.debian.org/debian-cd/8.4.0/source/iso-dvd/ per altre opzioni di download.
Per tutti quelli che non hanno una connessione veloce a Internet, possiamo
inviare un CD o un DVD al costo del CD o DVD e della spedizione. Occorre
mandare un'email a cd@skolelinux.no e vi informeremo sul
dettaglio dei pagamenti (per la spedizione il supporto) Ricordarsi di includere nell'email l'indirizzo a cui si desidera che venga
spedito il CD o il DVD.
Quando si fa un'installazione Debian Edu ci sono alcune opzioni tra cui si può scegliere. Non ci si deve preoccupare, non sono molte. Abbiamo dedicato molte energie per nascondere la complessità di Debian durante e dopo l'installazione. Comunque, Debian Edu è una Debian, e se si vuole si può scegliere tra più di 42.000 pacchetti e un bilione di opzioni di configurazione. Per la maggioranza degli utenti però, le opzioni predefinite dovrebbero andar bene.
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Install è la modalità testuale predefinita per l'installazione su i386 e amd64. 64 bit install installa amd64 in modalità testuale. Selezionare Graphical install per usare l'installatore GTK in cui si può usare il mouse. Selezionare 64 bit graphical install per usare l'installatore GTK per amd64 in cui si può usare il mouse. Advanced options > porta a un sotto menu con maggiori opzioni da scegliere Help dà alcuni suggerimenti sull'utilizzo dell'installatore |
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Back.. riporta al menu principale. Expert install dà accesso a tutte le domande disponibili in modalità testuale. Rescue mode permette di utilizzare questo supporto di installazione come disco di ripristino per le attività di emergenza. Automated install ha bisogno di un file di preconfigurazione. 64 bit expert install dà accesso a tutte le domande disponibili in modalità testuale su amd64. 64 bit rescue mode permette di utilizzare questo suppporto di installazione come disco di ripristino per le attività di emergenza su amd64. 64 bit automated install ha bisogno di un file di preconfigurazione. |
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Graphical expert install dà accesso a tutte le domande disponibili in modalità grafica. Graphical rescue mode permette di utilizzare questo supporto di installazione come disco di ripristino per le attività di emergenza in un ambiente grafico GTK. Graphical automated install ha bisogno di un file di preconfigurazione. 64 bit graphical expert install dà accesso a tutte le domande disponibili in modalità grafica per amd64. 64 bit graphical rescue mode permette di utilizzare questo supporto di installazione come disco di ripristino per le attività di emergenza in un ambiente grafico GTK su amd64. 64 bit graphical automated install ha bisogno di un file di preconfigurazione. |
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Questa schermata di aiuto si spiega da sé e con i tasti <F> sulla tastiera permette di ottenere una guida più dettagliata sugli argomenti descritti. |
Le opzioni di avvio su i386/amd64 possono essere modificate premendo il tasto Tab nel menu di avvio.
L'immagine multiarchitettura su flash drive USB / Blue-ray disc usa in modo predefinito amd64-installgui su macchine x86 a 64-bit e installgui su macchine x86 a 32-bit.
Se si vuole avviare la modalità testuale amd64 con l'immagine
multiarchitettura, occorre scegliere
amd64-install
.
Si può scegliere anche la versione grafica per amd64 con
amd64-expertgui
.
Se si vuole avviare i386 con il DVD multiarchitettura su una macchina amd64
occorre selezionare manualmente install
(modalità testuale) o expertgui
(modalità
grafica).
Si può utilizzare un servizio proxy HTTP esistente sulla rete per
velocizzare l'installazione del profilo del server principale dal
CD. Aggiungere
mirror/http/proxy=http://10.0.2.2:3128/
come parametro addizionale di avvio.
Se si è già installato il profilo del server principale su una macchina, ulteriori installazioni dovrebbero essere fatte via PXE, in quanto questo utilizzerà automaticamente il proxy del server principale.
Per installare il desktop GNOME al posto
del desktop KDE "Plasma", aggiungere
desktop=gnome
ai parametri di avvio del
kernel.
Per installare invece il desktop LXDE,
aggiungere desktop=lxde
ai parametri di
avvio del kernel.
Per installare il desktop Xfce,
aggiungere desktop=xfce
ai parametri di
avvio del kernel.
Per installare il desktop MATE,
aggiungere desktop=mate
ai parametri di
avvio del kernel.
Ricordarsi i requisiti di sistema e assicurarsi di avere almeno due schede di rete (NIC) se si pianifica di installare un server di thin-client.
Scegliere una lingua (per l'installazione e il sistema installato)
Scegliere un posto che normalmente dovrebbe essere il luogo in cui si vive.
Scegliere una disposizione di tastiera (in genere quella predefinita per il proprio paese va bene)
Scegliere il profilo dal seguente elenco:
Main-Server
Questo è il server principale (tjener) per la scuola e mette a disposizione tutti i servizi preconfigurati e pronti all'uso. Si deve installare un solo server principale per ogni scuola! Questo profilo non include un'interfaccia grafica. Se si vuole un'interfaccia grafica sezionare in aggiunta al profilo, anche il profilo Workstation o Thin-Client-Server.
Workstation
Il computer si avvia dal suo hard disk locale, e esegue tutto il software e le periferiche installate localmente, come un normale computer, ma il login dell'utente è autenticato attraverso il server principale dove sono archiviati i file e il desktop dell'utente.
Workstation mobili
Lo stesso della workstation, ma capace di autenticare l'utente usando credenziali in cache, questo significa che si può usare fuori dalla rete della scuola. I file degli utenti e i loro profili sono archiviati nel disco della macchina. Il singolo utente con notebook e laptop dovrebbe selezionare questo profilo e non il profilo "Workstation" o "Standalone" come suggerito nei precedenti rilasci.
Thin-Client-Server
I server di thin-client (e workstation senza dischi) sono chiamati anche server LTSP. I client che non hanno disco si avviano e eseguono il software attraverso questo server. Questo computer ha bisogno di due schede di rete, molta memoria e sarebbe ideale se ci fosse più di un processore. Consultare il capitolo sui client di rete per maggiori informazioni. Scegliendo questo profilo si carica anche il profilo workstation (anche se non è selezionato), un server di thin-client server può sempre essere usato come una workstation.
Standalone
Un computer normale che può funzionare senza un server di principale (cioè non occorre che sia nella rete). Include i laptop.
Minimal
Questo profilo installerà i pacchetti di base e la macchina sarà configurata per essere integrata in una rete Debian Edu, ma senza servizi e applicazioni. È utile come piattaforma per singoli servizi trasferiti manualmente dal server principale.
I profili Main Server, Workstation e Thin Client Server sono preselezionati. Questi profili possono essere installati insieme su una macchina se si vuole avere un cosidetto server principale combinato. Questo vuol dire che il server principale sarà anche un server di thin-client e potrà essere usato come una workstation. Questa è la scelta predefinita, dal momento che si pensa che la maggioranza delle persone, in seguito, installerà via PXE. Notare che occorre installare 2 schede di rete nella macchina che funzionerà da server combinato o come server di thin-client, che saranno utili dopo l'installazione.
L'ordinamento delle schede di rete dopo l'installazione può essere diverso
dall'ordine delle schede durante l'installazione. Si può ottenere l'ordine
voluto modificando
/etc/udev/rules.d/70-persistent-net.rules
:
se questo accade, in genere è necessario sostituire
eth0 con eth1 e eth1 con eth0; un riavvio di sistema è necessario per
attivare questi cambiamenti.
Rispondere "yes" o "no" per il partizionamento automatico. Occorre essere consapevoli del fatto che se si risponde "yes" vengono distrutti tutti i dati sui dischi! Se si risponde "no" questo richiederà più lavoro: sarà necessario assicurarsi che le partizioni necessarie vengano create e siano grandi abbastanza.
Per favore scegliere "yes" per mandare informazioni a http://popcon.skolelinux.org/ e permetterci di sapere quali
pacchetti sono popolari e dovrebbero essere mantenuti nei rilasci
futuri. Questo non è obbligatorio, ma è un modo semplice per aiutarci.
Aspettare, se il server thin-client è tra i profili selezionati, allora l'installatore rimarrà per un tempo piuttosto lungo alla fine nella fase "Finishing the installation - Running debian-edu-profile-udeb..."
Dopo aver dato la password di root, verrà chiesto di creare un utente normale "per le attività non amministrative". Per Debian Edu questo account è molto importante: è l'account che verrà utilizzato per gestire la rete Skolelinux.
La password prescelta per questo utente deve avere una lunghezza di almeno 5 caratteri altrimenti il login non sarà
possibile (anche se una password più breve sarà accettata dal programma di
installazione.)
Godetevi la vostra Debian Edu
Molto probabilmente si vuole utilizzare il profilo "Roaming workstation" (vedere sopra). Occorre essere consapevoli che tutti i dati sono memorizzati in locale (perciò porre più attenzione nei backup) e le credenziali di accesso vengono memorizzate nella cache (la "vecchia" password può essere necessaria per eseguire il login se non si è collegato il portatile alla rete e non si è fatto ancora il login con la nuova password).
Se si installa da un'immarighegine multi-architettura su flash drive USB /
Blue-ray disc, /etc/apt/sources.list
conterrà come sorgente solo quella immagine. Se si ha un collegamento
Internet si raccomanda di aggiungere le seguenti righe al file in modo da
avere disponibili e installare gli aggiornamenti di sicurezza:
deb http://ftp.debian.org/debian/ jessie main deb http://security.debian.org/ jessie/updates main deb http://ftp.skolelinux.org/skolelinux jessie local
L'installazione netinst (che è il tipo di installazione che il nostro CD fornisce) prenderà alcuni pacchetti dal CD e il resto dalla rete. L'ammontare dei pacchetti da scaricare varia da profilo a profilo, ma rimane al di sotto di un gigabyte (a meno che non si scelga di installare tutti i possibili desktop). Una volta installato il server principale (se solo il server principale oppure un server combinato non ha importanza), le installazioni successive utilizzeranno il suo proxy per evitare di scaricare lo stesso pacchetto dalla rete più volte.
Prima di tutto, questo profilo ha un nome che può confondere, per ragioni storiche: il profilo installa effettivamente un ambiente server LTSP per thin-client e workstation senza disco. C'è un bug Debian 588510 per trovare un termine più adatto per il nome del profilo.
Fornendo al kernel il parametro di avvio
edu-skip-ltsp-make-client
è possibile saltare il passo che
converte il chroot LTSP da thin-client a un chroot combinato
thin-client/workstation senza dischi.
Questo è utile in certe situazioni, ad esempio, se si vuole un chroot puro per i thin-client o se vi è già un chroot senza dischi su un altro server, che può essere copiato con rsync. Per queste situazioni saltare questo passo farà ridurre i tempi di installazione considerevolmente.
Anche se è necessario più tempo per l'installazione si consiglia di creare sempre un chroot combinato come da impostazione predefinita.
Dal rilascio di Squeeze è possibile copiare direttamente l'immagine
.iso
su una penna USB e avviare da
questa. Basta eseguire un comando come questo adattando i nomi dei file e
del dispositivo alle proprie necessità:
sudo dd if=debian-edu-amd64-i386-XXX.iso of=/dev/sdX
bs=1024
A seconda dell'immagine scelta, la penna USB si comporterà esattamente come un CD o Blue-ray disc.
Per questo metodo di installazione è necessario avere un server principale
in esecuzione. Quando i client si avviano dalla rete principale, viene
visualizzato un nuovo menu PXE con opzioni perla selezione dell'installatore
e dell'avvio. Se l'installazione PXE fallisce con un messaggio di errore che
indica che un file XXX.bin è mancante, allora molto probabilmente la scheda
di rete del client richiede un firmware non libero. In questo caso deve
essere modificato l'initrd dell'installatore Debian. Questo può essere fatto
con il comando:
/usr/share/debian-edu-config/tools/pxe-addfirmware
sul server.
Così appare il menu PXE solo con il profilo Main-Server:
Così appare il menu PXE con i profili Main-Server e Thin-Client-Server:
Questa configurazione permette anche di avviare workstation senza dischi e thin-client sulla rete principale. A differenza delle workstation, le workstation senza dischi non devono essere aggiunte a LDAP con GOsa² a meno che si voglia forzare il nome dell'host.
Maggiori informazioni sui client della rete possono essere trovati nella sezione HowTo per i client di rete.
L'installazione PXE utilizza un file di preconfigurazione per l'installatore Debian. Questo file può essere modificato per installare più pacchetti.
Bisogna aggiungere una riga come la seguente a
tjener:/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
d-i pkgsel/include string miei-pacchetti-extra
L'installazione PXE usa i file
/var/lib/tftpboot/debian-edu/install.cfg
e
il file di preconfigurazione in
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
.
Questi file possono essere cambiati per adattare la preconfigurazione usata
durante l'installazione, per esempio per evitare più domande quando si
installa rete. Un'altra possibilità per ottenere la stessa cosa è inserire
impostazioni aggiuntive in
/etc/debian-edu/pxeinstall.conf
e
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat.local
e eseguire /usr/sbin/debian-edu-pxeinstall
per aggiornare i file generati.
Altre informazioni si possono trovare nel manuale dell'installatore Debian.
Per disabilitare o cambiare le impostazioni del proxy quando si installa via
PXE, le righe contenenti mirror/http/proxy
,
mirror/ftp/proxy
e
preseed/early_command
in
tjener:/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
devono essere cambiate. Per disabilitare l'uso del proxy quando si installa,
mettere un carattere '#' davanti alla prime due righe ed eliminare la parte
"export http_proxy="http://webcache:3128";
" dall'ultima.
Alcune configurazioni non possono essere preselezionate in quanto sono
necessarie prima che il file di installazione sia caricato. Queste sono
configurate nei parametri di avvio di PXElinux disponibili in
/var/lib/tftproot/debian-edu/install.cfg
.
La lingua, la disposizione di tastiera e il desktop sono esempi di queste
impostazioni.
Creare una versione personalizzata del CD, DVD o Blue-ray è possibile abbastanza facilmente, usando l'installatore Debian, che ha un progetto modulare e altre interessanti caratteristiche. L'uso di preconfigurazione permette di definire le risposte alle domande normalmente richieste.
Quello che è necessario è creare un file di preconfigurazione con le risposte personalizzate (tutto questo è descritto nell'appendice del manuale dell'installatore Debian) e rimasterizzare il CD/DVD.
La modalità testuale e l'installazione grafica sono identiche, solo l'aspetto è diverso. La modalità grafica permette l'uso del mouse e, naturalmente appare più bella e moderna. A meno che non si abbiano problemi con l'hardware, non vi è alcun motivo per non usare la modalità grafica.
Qui sotto ci sono più schermate sulla installazione grafica Main-Server + Workstation + Thin Client Server e come questa appare al primo avvio del server tjener, un avvio via PXE su una rete delle workstation e sulla rete dei thin-client:
Durante l'installazione del server principale un primo account è stato
creato. Nel resto del documento questo account sarà denominato "primo
utente". Questo account è speciale, in quanto non c'è alcun account Samba
(che può essere aggiunto con GOsa²), i permessi per la directory home sono
impostati a 700 ( chmod o + x ~
per
rendere accessibili le pagine web personali) e il primo utente può usare
sudo
per diventare root.
Dopo l'installazione, le prime cose che si devono fare come primo utente sono:
Collegarsi al server: con l'account root non ci si può collegare graficamente.
Aggiungere utenti con GOsa²
Aggiungere workstation con GOsa²; i thin-client e le workstation senza dischi possono essere usate direttamente senza questo passaggio.
Eseguire sudo debian-edu-nscd-netgroup-cache
disable
in un terminale come soluzione per il bug Debian
791562.
Come aggiungere utenti e workstation è descritto sotto, occorre leggere questo capitolo completamente. Il capitolo descrive come fare i passi essenziali correttamente così come altri accorgimenti che probabilmente tutti dovrebbero prendere in considerazione.
Ci sono altre informazioni disponibili in questo manuale: il capitolo Nuove funzionalità in Jessie dovrebbe essere letto da tutti coloro che hanno familiarità con le precedenti versioni. Occorre leggere il capitolo Aggiornamenti per quelli che aggiornano da una precedente versione.
Se il traffico generico del DNS è bloccato nella vostra rete e si usano
alcuni specifici server DNS per navigare, occorre dire al server DNS di
usare il server utilizzato come proprio "forwarder". Occorre quindi
aggiornare le opzioni di /etc/bind/named.conf e specificare l'indirizzo IP
del server DNS da utilizzare.
La sezione HowTo descrive altri accorgimenti e trucchi e alcune risposte alle domande frequenti.
GOsa² è uno strumento di amministrazione basato su un'interfaccia web che aiuterà ad amministrare alcune parti importanti della configurazione di Debian Edu. Con GOsa² si possono amministrare (aggiungere, modificare, cancellare) questi gruppi principali:
Amministrazione degli utenti
Amministrazione dei gruppi
Amministrazione dei Netgroup NIS
Amministrazione delle macchine
Amministrazione DNS
Amministrazione DHCP
Per accedere a GOsa² occorre avere un server principale Skolelinux e un sistema (client) con un browser web installato che può essere il server principale stesso se è stato installato come server combinato (main server + server di thin-client + workstation). Se tutto questo non è disponibile, vedere: Installare un ambiente grafico sul server principale per usare GOsa².
Da un browser web usare questo URL https://www/gosa per l'accesso a GOsa², collegandosi come primo utente.
In caso si usi una macchina Debian Edu Jessie nuova, il certificato sarà riconosciuto dal browser.
Negli altri casi si riceverà un messaggio di errore per il certificato SSL. Se si sa di essere soli nella rete basta dire al browser di accettarlo e ignorare il messaggio.
Per maggiori informazioni su GOsa² dare un'occhiata a: https://oss.gonicus.de/labs/gosa/wiki/documentation
Dopo che ci si è collegati a GOsa² si vedrà la pagina iniziale di GOsa².
Successivamente, è possibile scegliere un'azione nel menu o fare clic su una delle icone della pagina iniziale. Per la navigazione, si consiglia di utilizzare il menu a sinistra dello schermo, in quanto questo rimarrà visibile su tutte le pagine di amministrazione di GOsa².
In Debian Edu le informazioni sugli account, i gruppi e il sistema sono archiviate in una directory LDAP. Questi dati non sono usati solo dal server principale, ma anche dalle (diskless) workstation, dai server thin-client e dalle macchine Windows nella rete. Con LDAP le informazioni degli studenti, allievi, insegnanti, etc. devono essere inserite una sola volta. Dopo aver fornito le informazioni in LDAP, le stesse saranno disponibili su tutti i sistemi della rete Skolelinux.
Gosa² è uno strumento di amministrazione che usa LDAP per memorizzare le informazioni e fornire una struttura gerarchica di dipartimenti.Per ogni "dipartimento" è possibile aggiungere account utenti, gruppi, sistemi, gruppi di rete, ecc. A seconda della struttura della vostra istituzione, è possibile utilizzare la struttura del dipartimento in Gosa²/LDAP per trasferire la struttura organizzativa della scuola in un albero dati LDAP del server principale di Debian Edu.
Un'installazione predefinita del server principale di Debian Edu offre attualmente due "dipartimenti": Teachers e Students, oltre il livello base dell'albero LDAP. Gli account degli studenti sono destinati ad essere aggiunti al dipartimento "Students", gli insegnanti al dipartimento "Teachers", i sistemi (server, postazioni di lavoro Skolelinux, macchine Windows, etc.) sono attualmente aggiunti al livello di base. Questa struttura può essere personalizzata in base alle proprie esigenze. (Si può trovare un esempio su come creare utenti per gruppi di anni, con home directory comuni per ogni gruppo nella sezione di questo manuale HowTo/AdvancedAdministration.)
A seconda dell'azione su cui si desidera lavorare (gestire utenti, gestire gruppi, gestire sistemi, etc.) Gosa² presenta una schermata diversa per il dipartimento selezionato (o per il livello di base).
Per prima cosa si clicca su "Users" nel menu di navigazione a sinistra. La parte destra dello schermo cambia e si vede una tabella con le cartelle dei dipartimenti "Students" e "Teachers" e l'account di Super-Amministratore di Gosa². Sopra questa tabella c'è un campo chiamato Base che permette di navigare attraverso la struttura ad albero (occorre spostare il mouse su quella zona e appare un menu a discesa) e selezionare una cartella di base per le operazioni che si intendono fare (ad esempio aggiungere un nuovo utente).
Accanto alla navigazione ad albero c'è il menu "Actions". Spostare il mouse su questa voce e un sottomenu appare sullo schermo, scegliere "Create" qui, e poi "User". Ci sarà una procedura guidata che aiuterà nella creazione dell'utente.
La cosa più importante da fare è inserire il modello (nuovostudente o nuovoinsegnante) il nome completo dell'utente (vedere la figura).
Seguendo la procedura guidata si vedrà che GOsa² genererà un nome utente automaticamente in base al nome reale. GOsa² sceglie automaticamente un nome utente che ancora non esiste, così più utenti con lo stesso nome avranno un nome utente diverso. Si noti che GOsa² può generare nomi utente non validi se il nome completo contiene caratteri non ASCII.
Se non piace il nome utente generato è possibile selezionarne un altro
indicato nella casella a discesa, anche se nella procedura guidata non si
può fare una libera scelta. (Per modificare il nome utente proposto, aprire
con un editor /etc/gosa/gosa.conf
e
aggiungere allowUIDProposalModification = "true"
come opzione aggiuntiva alla "location definition".)
Quando la procedura guidata è terminata, viene presentata la schermata di GOsa² per l'oggetto nuovo utente. Utilizzare le schede in alto, per verificare i campi compilati.
Dopo aver creato l'utente (per ora non è necessario personalizzare i campi che la procedura guidata ha lasciato vuoti), fare clic sul pulsante "Ok" in basso a destra.
Come ultimo passo GOsa² chiederà una password per il nuovo utente. Digitare
la password due volte, quindi fare clic su "Set password" in basso a destra. Alcuni caratteri non sono permessi nella password.
Se tutto è andato bene, ora è possibile vedere il nuovo utente nella tabella degli utenti. Ora si dovrebbe essere in grado di accedere con quel nome utente su qualsiasi macchina Skolelinux all'interno della rete.
Per modificare o cancellare un utente si usa GOsa² per sfogliare l'elenco degli utenti nel proprio sistema. In alto a sinistra dello schermo, si trova il riquadro "Filter", uno strumento di ricerca fornito da GOsa². Se non si conosce esattamente dove si trova l'account nell'albero, occorre spostarsi nel livello di base dell'albero di GOsa²/LDAP e cercare con l'opzione chiamata: "[x] Cerca in subtrees".
Quando si usa il riquadro "Filter", i risultati appariranno immediatamente in mezzo al testo nell'elenco della tabella. Ogni riga rappresenta un account utente e gli elementi più a destra di ogni riga sono piccole icone che forniscono le azioni necessarie: elimina voce, copia voce, modifica utente, blocca account, configura password, acquisisci snapshot (non utilizzabile) e cancella.
Verrà mostrata una nuova pagina in cui si possono modificare direttamente le informazioni dell'utente come cambiare la password dell'utente o modificare la lista dei gruppi ai quali appartiene.
Gli studenti possono cambiare la propria password accedendo a GOsa² con i loro nomi utente. Per facilitare l'accesso a GOsa², è presente un'icona denominata Gosa nel desktop e nel menu di sistema (o Impostazioni di sistema). La versione di GOsa² per uno studente che vi accede è davvero minimale permettendo solo l'accesso ai propri dati di account e alla possibilità di cambiare la password.
Gli insegnanti hanno privilegi speciali in GOsa². Essi hanno una vista privilegiata di GOsa² e possono cambiare la password per tutti gli studenti. Questo può essere molto utile in classe.
Per configurare una nuova password per l'utente
cercare l'utente che si vuole modificare, come spiegato sopra
cliccare sul simbolo della chiave alla fine della riga del nome utente
nella pagina che si presenta è possibile impostare una nuova password a propria scelta
Attenzione alla sicurezza per le password facili da indovinare!
È possibile creare una grande quantità di utenti con GOsa² utilizzando un
file CSV, che può essere creato con un buon foglio di calcolo (per esempio
localc
). Occorre inserire almeno i seguenti
campi: uid, cognome (sn), nome (givenName) e password. Assicurarsi che non
ci siano voci duplicate nel campo uid. Occorre controllare anche di non
duplicare uid esistenti in LDAP (questi possono essere ottenuti eseguendo
getent passwd | grep tjener/home | cut -d":"
-f1
da terminale).
Qui ci sono le indicazioni su come creare un file CSV (GOsa² è abbastanza intollerante con questi file):
Usare "," come separatore di campo
Non usare le virgolette
Il file CSV non deve contenere una riga di intestazione (che in genere contiene i nomi delle colonne)
L'ordine dei campi non è rilevante, questo può essere definito in Gosa² durante l'importazione di massa
Le operazioni per l'importazione di massa sono:
clic sul collegamento "LDAP Manager" nel menu di navigazione sulla sinistra
clic sulla scheda "Import" sulla destra dello schermo
navigare sul disco locale e selezionare il file CSV con l'elenco degli utenti da importare
scegliere uno dei modelli disponibili per gli utenti che deve essere applicato durante l'importazione di massa (come NewTeacher o NewStudent)
fare clic sul pulsante "Import" nell'angolo in basso a destra
È una buona idea fare qualche test prima, meglio con un file CSV che contiene pochi utenti fittizi che potranno essere cancellati più tardi.
La gestione dei gruppi è molto simile a quella degli utenti.
È possibile inserire un nome e una descrizione per ogni gruppo. Assicurarsi di scegliere il giusto livello nella struttura LDAP quando si crea un nuovo gruppo.
Per impostazione predefinita, il gruppo Samba non viene creato. Se avete dimenticato di selezionare l'opzione per il gruppo Samba durante la creazione di un gruppo, è possibile modificare il gruppo in seguito.
Se si aggiungono utenti a un gruppo appena creato si torna alla lista degli utenti, dove si può utilizzare il riquadro di filtro per trovare utenti. Controllare anche il livello dell'albero LDAP.
I gruppi inseriti attraverso la gestione dei gruppi sono gruppi regolari unix, così possono essere usati anche per i permessi dei file.
# Elencare la mappatura esistente tra i gruppi UNIX e Windows. net groupmap list # Aggiungere i propri gruppi nuovi o mancanti: net groupmap add unixgroup=NUOVO_GRUPPO type=domain ntgroup="NUOVO_GRUPPO"\ comment="DESCRIZIONE DEL NUOVO GRUPPO"
Questo è spiegato in maggiore dettaglio nella sezione HowTo/NetworkClients di questo manuale.
L'amministrazione delle macchine permette in pratica di gestire tutti i dispositivi nella propria rete Debian Edu. Ogni macchina aggiunta alla directory LDAP con GOsa² ha un nome, un indirizzo IP, un indirizzo MAC e un nome di dominio (che in genere è "intern"). Per una descrizione più completa dell'architettura di Debian Edu consultare la sezione architettura di questo manuale.
Workstation senzadischi e thin-client funzionano senza bisogno di far nulla quando sono collegati alla rete principale. Solo le workstation con disco devono essere aggiunte con GOsa², ma tutti i dispositivi possono essere aggiunti.
Per aggiungere una macchina, usare il menu principale di GOsa², systems, add. Si può utilizzare un indirizzo IP/nome_host dallo spazio di indirizzamento preconfigurato 10.0.0.0/8. Attualmente ci sono solo due indirizzi predefiniti fissi: 10.0.2.2 (tjener) e 10.0.0.1 (gateway). Gli indirizzi da 10.0.16.20 a 10.0.31.254 (circa 10.0.16.0/20 o 4000 host) sono riservati al DHCP e assegnati dinamicamente.
Per assegnare a un host con l'indirizzo MAC 52:54:00:12:34:10 un indirizzo
statico in GOsa² occorre inserire l'indirizzo MAC, il nome dell'host e l'IP;
in alternativa è possibile cliccare sul pulsante Propose
ip
che mostrerà il primo indirizzo fisso libero in
10.0.0.0/8, molto probabilmente qualcosa di simile a 10.0.0.2 se si aggiunge
la prima macchina in questo modo. Sarebbe meglio pensare prima a un
intervallo adatto per la rete: per esempio si potrebbe usare 10.0.0.x con
x>10 e x<50 per i server e x>100 per le workstation. Non
dimenticarsi di attivare il sistema appena aggiunto. Con l'eccezione del
server principale tutti i sistemi saranno visualizzati con un'icona.
Se le macchine sono avviate come thin-client/workstation senza dischi o sono
state installate usando uno dei profili di rete, lo script
sitesummary2ldapdhcp
può essere usato per
aggiungere automaticamente macchine a GOsa²,
sitesummary2ldapdhcp -h
mostra le
informazioni di utilizzo. Si prega di notare che gli indirizzi IP dopo l'uso
di sitesummary2ldapdhcp
appartengono
all'intervallo dinamico degli IP. Questi sistemi possono poi essere
modificati sulla base della vostra rete: rinominare ogni nuovo sistema,
attivare DHCP e DNS, aggiungerlo ai netgroup, se necessario, dopo, riavviare
il sistema. Le seguenti schermate mostrano come tutto questo appare in
pratica.
root@tjener:~# sitesummary2ldapdhcp -a -i ether-00:04:76:d3:28:b7 -t workstations info: Create GOsa machine for auto-mac-00-04-76-d3-28-b7.intern [10.0.16.21] id ether-00:04:76:d3:28:b7. Enter password if you want to activate these changes, and ^c to abort. Connecting to LDAP as cn=admin,ou=ldap-access,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no enter password:
Un compito cron di aggiornamento del DNS viene eseguito ogni ora;
su -c ldap2bind
può essere utilizzato per
attivare manualmente l'aggiornamento.
Cercare e cancellare le macchine è simile a cercare e cancellare utenti e la procedura qui non viene ripetuta.
Dopo aver aggiunto una macchina all'albero LDAP usando GOsa², si può modificarne le proprietà usando la funzione di ricerca e cliccando sulla macchina desiderata (come per gli utenti).
Il formato di queste voci di sistema è simile a quello che già è stato visto per modificare le voci degli utenti, ma i campi significano cose diverse in questo contesto.
Per esempio, quando si aggiunge una macchina a un
NetGroup
non si modificano i permessi di
accesso ai file o di esecuzione di comandi per quella macchina o per gli
utenti che si collegano da essa, ma si limitano invece i servizi che tale
macchine può usare sul server principale.
L'installazione predefinita mette a disposizione i seguenti
NetGroup
cups-queue-autoflush-hosts
cups-queue-autoreenable-hosts
fsautoresize-hosts
ltsp-server-hosts
netblock-hosts
printer-hosts
server-hosts
shutdown-at-night-hosts
winstation-hosts
workstation-hosts
Al momento la funzionalità NetGroup
è usata
per
NFS
Le directory home sono esportate dal server principale e sono montate dalle
workstation e dai server LTSP. Per ragioni di sicurezza solo macchine che
appartengono ai NetGroup
workstation-hosts,
ltsp-server-hosts e server-hosts possono montare le condivisioni esportate
NFS. Così è molto importante ricordarsi di ben configurare questa tipologia
di macchine nell'albero LDAP attraverso GOsa² e configurarle usando un
indirizzo statico da LDAP.
Ricordarsi di configurare con attenzione le workstation e i server LTSP con
GOsa² o gli utenti non potranno accedere alle loro directory home. Le
workstation senza dischi e i thin-client non utilizzano NFS, quindi non
hanno bisogno di essere configurati.
fs-autoresize
Le macchine Debian Edu che appartengono a questo gruppo automaticamente adatteranno le partizioni LVM che sono diventate insufficienti.
spegnimento notturno
Le macchine Debian Edu in questo gruppo si spegneranno automaticamente la notte per risparmiare energia.
CUPS (cups-queue-autoflush-hosts e cups-queue-autoreenable-hosts)
Le macchine Debian Edu in questi gruppi svuoteranno le code di stampa ogni notte e riattiveranno ogni coda di stampa disabilitata ogni ora.
netblock-hosts
Alle macchine Debian Edu di questo gruppo sarà consentita solo la connessione alla rete locale. In combinazione con le restrizioni nei proxy web potrebbero essere utilizzate durante gli esami.
Un'altra importante parte della configurazione delle macchine è la casella "Samba host" (nella sezione "Host information"). Se si progetta di aggiungere macchine Windows al dominio Samba di Skolelinux, occorre aggiungere l'host Windows all'albero LDAP e attivare questa casella per permettere alla macchina di collegarsi al dominio. Per maggiori informazioni su come aggiungere macchine Windows alla rete Skolelinux vedere la sezione HowTo/NetworkClients di questo manuale.
Per l'amministrazione delle stampanti ci si collega con il browser web a
https://www:631. Quella che appare è la consueta interfaccia
di gestione di CUPS in cui si può aggiungere/cancellare/modificare le
proprie stampanti e pulire le code di stampa. Questo è consentito di default
solo a root ma questa condotta può essere modificata: aprire
/etc/cups/cups-files.conf con un editor e aggiungere uno o più nomi di
gruppi secondo la policy del sito nella linea che contiene
SystemGroup lpadmin
. I gruppi presenti in
GOsa² che possono essere usati sono
gosa-admins
(con il primo utente come
membro), teachers
e
jradmins
(nessun membro dopo
l'installazione).
La configurazione predefinita in Debian Edu è di avere gli orologi in tutte le macchine sincronizzati, ma non necessariamente con l'orario corretto. Il servizio NTP è usato per aggiornare l'orario. Gli orologi saranno sincronizzati in modo predefinito con una sorgente esterna. Questo può lasciare aperta una connessione esterna Internet se è creata quando usata.
Se si usa dialup o ISDN e si paga a minuto, si può cambiare l'impostazione
predefinita.
Per disabilitare la sincronizzazione con un orologio esterno occorre
modificare il file /etc/ntp.conf nel server principale, in tutti i client e
nella chroot di LTSP. Aggiungere un commento ("#") di fronte alle righe con
server
. In seguito il server NTP deve
essere riavviato con /etc/init.d/ntp
restart
come root. Per controllare se il server sta usando
un orologio esterno eseguire ntpq -c lpeer
.
A causa di un possibile bug nel partizionamento automatico, alcune
partizioni possono risultare piene dopo l'installazione. Per aumentare le
partizioni piene eseguire come root debian-edu-fsautoresize
-n
. Per maggiori informazioni vedere l'HowTO su come
ridimensionare le partizioni nella sezione degli howto di
amministrazione.
Questa sezione spiega come usare apt-get
upgrade
.
L'uso di apt-get
è molto semplice. Per
aggiornare il sistema occorre eseguire due comandi da terminale come root:
apt-get update
(aggiorna l'elenco dei
pacchetti disponibili) e apt-get upgrade
(aggiorna i pacchetti che hanno un aggiornamento disponibile).
Debian Edu utilizza libpam-tmpdir e imposta una directory TMP per ogni utente, può essere una buona idea eseguire apt-get senza le variabili TMP e TMPDIR impostate in LTSP chroot. Può essere utile anche usare C locale per aggiornare e ottenere un output noto e ordinato, even though that making a difference is a bug in a package.
LC_ALL=C apt-get update ; LC_ALL=C TMP= TMPDIR= ltsp-chroot apt-get update LC_ALL=C apt-get upgrade -y LC_ALL=C TMP= TMPDIR= ltsp-chroot -p apt-get upgrade -y ltsp-update-kernels # If a new kernel was installed
É importante eseguire
ltsp-update-kernels
se un nuovo kernel è stato installato in LTSP chroot, per sincronizzare il
kernel e i moduli. Il kernel è distribuito tramite TFTP quando la macchina
si avvia tramite PXE e i moduli del kernel vengono recuperati dalla chroot
di LTSP.
Una buona idea è anche installare cron-apt
e apt-listchanges
e configurarli in modo
che mandino email ad un indirizzo che si legge regolarmente.
cron-apt
notifica una volta al giorno via
email, quali pacchetti sono disponibili per l'aggiornamento. Questo
programma non li installa, ma li scarica (di solito di notte), così da non
dovere aspettare, quando si lancia apt-get
upgrade
.
Se si vuole l'installazione automatica degli aggiornamenti può essere fatta
facilmente con l'installazione del pacchetto
unattended-upgrades
, configurato come
descritto in wiki.debian.org/UnattendedUpgrades.
apt-listchanges
può inviare via posta
elettronica le nuove voci nel file changelog, o in alternativa le mostra nel
terminale quando si esegue aptitude
o
apt-get
.
Eseguire cron-apt
come è stato descritto
sopra è un buon modo per sapere che per un pacchetto è disponibile un
aggiornamento di sicurezza. Un altro modo per essere informati sugli
aggiornamenti di sicurezza è l'iscrizione alla mailing-list Debian
security-announce, che ha il vantaggio di spiegare cosa
l'aggiornamento riguardi. Il lato negativo (confrontato con
cron-apt
) è che vengono date anche
informazioni su pacchetti che non sono stati installati.
Per l'amministrazione dei backup occorre puntare il browser a https://www/slbackup-php. Occorre fare attenzione che si deve accedere a questo indirizzo via SSL, dopo aver inserito la password di root. Se si prova a collegarsi a questo sito senza usare SSL si ottiene un errore. Nota: il sito funzionerà solo se temporaneamente si permetterà a root di effettuare il login via ssh al server di backup (tjener by default).
In modo predefinito tjener farà il backup di
/skole/tjener/home0
,
/etc/
,
/root/.svk
e LDAP in /skole/backup che è
nel volume LVM. Se si desidera soltanto avere copie delle informazioni (in
caso venga cancellato qualcosa) questa configurazione dovrebbe essere
adatta.
Attenzione che questo backup non protegge dalla rottura degli hard disk.
Se si vuol fare il backup dei dati su un server esterno, su una periferica a nastro o su un altro hard disk occorre modificare un poco la configurazione esistente.
Se si vuole ripristinare un'intera cartella, la scelta migliore è usare il seguente comando:
$ sudo rdiff-backup -r <date> \ /skole/backup/tjener/skole/tjener/home0/user \ /skole/tjener/home0/user_<date>
Questo lascerà il contenuto di
/skole/tjener/home0/user
dalla
<data>
nella cartella
/skole/tjener/home0/user_<date>
Se si vuole ripristinare un singolo file, si dovrebbe essere in grado di selezionare il file (e la versione) attraverso l'interfaccia web e scaricare solo quel file.
Se si desidera eliminare vecchi backup, scegliere "Maintenance" nel menu della pagina di backup e selezionare l'istantanea più vecchia da conservare:
Il monitoraggio di sistema di Munin è disponibile su https://www/munin/. Il sistema permette di verificare graficamente lo stato del sistema giornalmente, settimanalmente, mensilmente e annualmente, e permette all'amministratore del sistema di avere un aiuto per individuare i colli di bottiglia e per l'origine dei problemi del sistema.
L'elenco delle macchine controllate da Munin è generato automaticamente
sulla base dell'elenco degli host riportato da sitesummary. Tutti gli host
che hanno installato il pacchetto munin-node sono controllati da
Munin. Normalmente bisogna aspettare un giorno dall'installazione di una
macchina prima che parta il monitoraggio di Munin a causa dell'ordine in cui
vengono eseguiti i compiti di cron. Per velocizzare il processo occorre
eseguire sitesummary-update-munin
come root
sul server di sitesummary (normalmente il server principale). Questo
aggiornerà il file /etc/munin/munin.conf
.
L'insieme delle misurazioni raccolte viene generato automaticamente su
ciascuna macchina usando il programma
munin-node-configure
, che esplora i plugin
disponibili da /usr/share/munin/plugins/
e
crea i collegamenti simbolici rilevanti in
/etc/munin/plugins/
.
Maggiori informazioni sul sistema Munin sono disponibili a http://munin.projects.linpro.no/.
Il monitoraggio di sistemi e servizi Nagios è disponibile su https://www/nagios3/. L'insieme di macchine e servizi oggetto del
monitoraggio viene generato automaticamente usando le informazioni raccolte
da sitesummary. Le macchine con il profilo di Main-server e
thin-client-server hanno un monitoraggio completo, mentre le workstation e
thin client hanno un monitoraggio più limitato. Per consentire un controllo
completo su una workstation, installare il pacchetto
nagios-nrpe-server
sulla workstation.
Il nome utente è nagiosadmin
e la password
predefinita è skolelinux
. Per ragioni di
sicurezza, occorre evitare di usare la stessa password di root. Per cambiare
la password occorre eseguire il seguente comando come root:
htpasswd /etc/nagios3/htpasswd.users nagiosadmin
In modo predefinito Nagios non invia email. Questo può essere corretto
sostituendo notify-by-nothing
con
host-notify-by-email
e
notify-by-email
nel file
/etc/nagios3/sitesummary-template-contacts.cfg
.
Il file di configurazione di Nagios è
/etc/nagios3/sitesummary.cfg
. Il compito
cron di sitesummary genera
/var/lib/sitesummary/nagios-generated.cfg
con la lista delle macchine e dei servizi controllati.
Controlli extra di Nagios possono essere inseriti nel file
/var/sitesummary/lib/nagios-generated.cfg.post
per includerli nel file prodotto.
Maggiori informazioni sul sistema Nagios sono disponibili al sito http://www.nagios.org/ o nel pacchetto
nagios3-doc
.
Ecco le istruzioni su come gestire le avvertimenti più comuni di Nagios.
La partizione (/usr/ nell'esempio) è troppo piena. In generale ci sono due
modi per gestire questo: (1) cancellare qualche file o (2) aumentare la
grandezza della partizione. Se la partizione è /var/, eliminando la cache
APT eseguendo apt-get clean
si potrebbero
eliminare alcuni file. Se c'è ancora spazio nel gruppo di volumi di LVM,
potrebbe aiutare eseguire il programmma
debian-edu-fsautoresize
per estendere le
partizioni. Per eseguire il programma ogni ora, l'host in oggetto potrebbe
essere aggiunto al netgroup
fsautoresize-hosts
.
Nuovi pacchetti sono disponibili per gli aggiornamenti. Quelli critici sono
normalmente correzioni di sicurezza. Per l'aggiornamento, eseguire come root
in un terminale "apt-get upgrade && apt-get dist-upgrade" o fare il
login via ssh per fare lo stesso. Nei server thin client, ricordarsi anche
di aggiornare la chroot LTSP usando ltsp-chroot apt-get
update && ltsp-chroot apt-get upgrade
.
Se non si desidera aggiornare manualmente dei pacchetti dando fiducia a
Debian di fare il lavoro per noi con le nuove versioni, è possibile
installare il pacchetto unattended-upgrades
e configurarlo per l'aggiornamento automatico di tutti i nuovi pacchetti
ogni notte. Questo non aggiornerà i chroot di LTSP.
Per aggiornare il chroot di LTSP, si può usare ltsp-chroot
apt-get update && ltsp-chroot apt-get upgrade
. Sui
server a 64-bit sarà necessario aggiungere -a
i386
come argomento di ltsp-chroot. È una buona idea
aggiornare chroot quando si aggiorna il sistema della macchina.
Il kernel in esecuzione è precedente al nuovo kernel installato, e un riavvio è necessario per attivare il nuovo kernel installato. Questo è normalmente abbastanza urgente, i nuovi kernel normalmente sono utilizzati in Debian Edu per risolvere problemi di sicurezza.
Le code di stampa di CUPS hanno moltissimi di lavori in sospeso. Questo
probabilmente è dovuto ad una stampante non disponibile. Le code di stampa
disabilitate vengono riabilitate ogni ora sulle macchine che fanno parte del
netgroup cups-queue-autoreenable-hosts
,
perciò per tali macchine non dovrebbe essere necessaria alcuna azione
manuale. Le code di stampa vengono svuotate ogni sera sugli host che sono
membro del netgroup
cups-queue-autoflush-hosts
. Se una macchina
ha un sacco di lavori nella coda di stampa, prendere in considerazione
l'aggiunta di questa macchina in uno o in entrambi di questi gruppi.
Sitesummary è usato per archiviare le informazioni da ogni computer e
sottoporle al server centrale. Le informazioni archiviate sono disponibili
in /var/lib/sitesummary/entries/
. In
/usr/lib/sitesummary/
sono disponibili
script per generare rapporti.
Un semplice report di sitesummary senza ogni dettaglio è disponibile all'indirizzo https://www/sitesummary/.
Altra documentazione su sitesummary è disponibile all'indirizzo http://wiki.debian.org/DebianEdu/HowTo/SiteSummary
Maggiori informazioni sulla personalizzazione di Debian Edu utile per gli amministratori di sistema possono essere in Administration Howto chapter e in Advanced administration Howto chapter.
Prima di leggere questa guida per l'aggiornamento bisogna dire che
l'aggiornamento in un server funzionante è fatto a proprio
rischio. Debian Edu/Skolelinux viene offerto
ASSOLUTAMENTE SENZA GARANZIA, secondo l'uso di legge.
Occorre leggere completamente questo capitolo e il capitolo Nuove caratteristiche in Jessieprima di cominciare a fare l'aggiornamento del sistema.
L'aggiornamento di Debian da una distribuzione alla successiva è piuttosto facile. Per Debian Edu questo purtroppo non è ancora vero perché i file di configurazione vengono modificati come non si dovrebbe. (Per maggiori informazioni vedere il bug Debian 311188). L'aggiornamento è comunque possibile, ma richiede un po' di lavoro.
In generale, l'aggiornamento dei server è più difficile che quello delle workstation e il server principale è la parte più difficile da aggiornare. Aggiornare le macchine senza dischi è semplice e il loro ambiente di chroot può essere eliminato e ricreato, se non è stato modificato. Il chroot è sostanzialmente un chroot di workstation, quindi piuttosto facile da aggiornare.
Se si vuole essere sicuri che ogni cosa funzioni dopo l'aggiornamento, prima si dovrebbe vedere se l'aggiornamento funziona in un sistema di test configurato nello stesso modo del server effettivo. In questo modo si può testare l'aggiornamento senza rischi e vedere se tutto funziona come dovrebbe.
Occorre leggere le informazioni su Debian Stable nel suo manuale di installazione.
Sarebbe anche saggio aspettare un po' per rendere effettivo l'aggiornamento e far funzionare per qualche settimana la Oldstable, in modo che altri possano testare l'aggiornamento e documentare problemi. Debian Edu Oldstable continuerà a ricevere supporto per ancora qualche tempo, ma quando Debian cesserà il supporto per Oldstable, anche Debian Edu farà altrettanto.
Essere preparati: essere sicuri di avere provato l'aggiornamento da Wheezy
in un ambiente di test o avere il backup per poter tornare indietro.
Bisogna fare attenzione in quanto la seguente procedura si applica all'installazione di default del server principale Debian Edu (desktop=kde, profili Main-Server, Workstation, Thin- Client-Server). (Per una panoramica generale sull'aggiornamento da wheezy a jessie, vedere: https://www.debian.org/releases/jessie/releasenotes)
Non usare X, ma utilizzare una console virtuale e accedere come root. Occorre leggere con attenzione tutte le informazioni di debconf e scegliere 'keep the local version currently installed';che nella maggior parte dei casi funzionerà. Premere 'q' per uscire da apt-listchanges dopo aver letto le informazioni.
Verificare che in sistema attuale sia aggiornato.
apt-get update apt-get -y upgrade
Rimuovere diversione; postinst da
debian-edu-config
sembra funzionare troppo
lentamente (Debian bug 779641).
dpkg-divert --remove /usr/share/pam-configs/krb5 rm /usr/share/pam-configs/edu-krb5
Effettuare l'aggiornamento vero e proprio.
sed -i 's/wheezy/jessie/g' /etc/apt/sources.list apt-get update apt-get -y dist-upgrade
se apt-get
termina ancora con errori, prova
a risolvere il problema eseguendo apt-get -f
install
e poi apt-get -y
dist-upgrade
ancora una volta.
Fare la copia del file di configurazione di Kerberos (Debian bug 779642).
cp /etc/krb5.conf /etc/krb5.conf.backup
Applicare la configurazione debian-edu (richiede un po 'di tempo).
cfengine-debian-edu -D installation
Sostituire il file Kerberos (incasinato da cfengine) con quello giusto.
cp /etc/krb5.conf.backup /etc/krb5.conf
Rigenerare gosa.secrets
per far funzionare
GOsa² con la nuova versione di php; fare la copia di
gosa.conf
nel sia stato modificato.
rm /etc/gosa/gosa.secrets cp /etc/gosa/gosa.conf /etc/gosa/gosa.conf.wheezy_version cp /etc/gosa/gosa.conf.orig /etc/gosa/gosa.conf gosa-encrypt-passwords
Installare i pacchetti mancanti; il nome dei pacchetti si può ottenere
usando /usr/lib/debian-edu-config/testsuite/taskpkgs | grep
error:
dopo il passo precedente.
apt-get -y install killer
Verificare se il sistema aggiornato funziona.
Riavviare e verificare se funziona come prima: entrare come primo utente e controllare se la gui di GOsa² sta lavorando, se i client LTSP e le worhstation si collegano, se è possibile aggiungere/rimuovere membri ai gruppi di sistema, se è possibile inviare e ricevere e-mail interne, se è possibile gestire le stampanti efare altre cose specifiche. Utilizzare gli script testsuite se si verifica un errore.
Considerare un passo opzionale (Debian bug 779646).
Fare pulizia dopo che cfengine ha rimosso pacchetti senza eliminare i file
di configurazione. Per rimuovere i file di configurazione dei pacchetti
eliminati bisogna agire con attenzione ; utilizzare dpkg
-l|grep ^rc
per verificare quello che sarà eliminato, poi
eseguire for i in $(dpkg -l|grep ^rc|cut -d' ' -f3);do dpkg
-P $i;done
.
sed -i '/jessie/ s/deb/#deb/g' /opt/ltsp/i386/etc/apt/sources.list ltsp-chroot -m -a i386 apt-get update ltsp-chroot -m -a i386 apt-get -y upgrade sed -i 's/wheezy/jessie/g' /opt/ltsp/i386/etc/apt/sources.list ltsp-chroot -m -a i386 apt-get update ltsp-chroot -m -a i386 apt-get -y dist-upgrade ltsp-chroot -m -a i386 apt-get -f install ltsp-chroot -m -a i386 apt-get -y dist-upgrade
se apt-get
termina ancora con errori, prova
a risolvere il problema eseguendo di nuovo il comando
apt-get
e/o apt-get -f
install
.
Installare i pacchetti mancanti nella chroot di LTSP.
ltsp-chroot -m -a i386 apt-get -y install killer
Pulizia.
ltsp-chroot -m -a i386 apt-get --purge autoremove
Aggiornare il supporto LTSP la server.
ltsp-update-kernels ltsp-update-sshkeys
Sui server LTSP la chroot di LTSP dovrebbe essere ricreata. La nuova chroot supporterà di nuovo automaticamente sia i thin-client che le workstation senza dischi.
Cancellare /opt/ltsp/i386
(o
/opt/ltsp/amd64
, in relazione alla propria
configurazione). Se si ha abbastanza spazio nel disco, prendere in
considerazione di fare il backup.
Per ricreare chroot eseguire debian-edu-ltsp --arch
i386
(o debian-edu-ltsp --arch
amd64
) come root.
Per aggiornare da qualsiasi versione precedente occorre aggiornare a Debian Edu Wheezy, prima di poter eseguire le istruzioni date in precedenza. Si può aggiornare a Wheezy dopo aver letto il manuale per Debian Edu Wheezy che contiene le istruzioni per aggiornare dalla precedente release Squeeze, mentre il manuale di Squeeze spiega come aggiornare dalla release precedente (che ha nome Lenny, e prima di questa un'altra versione di nome Etch).
HowTo per amministrazione generale
HowTo per amministrazione avanzata
HowTo per il desktop
HowTo per client della rete
HowTo per Samba
HowTo per insegnare e imparare
HowTo per utenti
Le sezioni Iniziare e Manutenzione descrivono come partire con la distribuzione Debian Edu e come fare il lavoro di manutenzione di base. Gli HowTo in questa sezione contengono accorgimenti e trucchi più "avanzati".
Con l'introduzione di etckeeper
in Debian
Edu Squeeze (le precedenti versioni usavano
etcinsvk
che è stato rimosso da Debian),
tutti i file in /etc/
sono tracciati usando
git come sistema di controllo
delle versioni.
Questo rende possibile vedere quando un file è aggiunto, cambiato e rimosso,
e cosa è cambiato se il file è un file di testo. Il repository git è
archiviato in /etc/.git/
.
Ogni ora tutte le modifiche vengono registrate automaticamente, permettendo di estrarre e rivedere la cronologia della configurazione.
Per vedere la cronologia, si usa il comando etckeeper vcs
log
. Per verificare le differenze tra due date, si può
usare un comando come etckeeper vcs diff
.
Vede l'output di man etckeeper
per maggiori
informazioni.
Elenco di comandi utili:
etckeeper vcs log etckeeper vcs status etckeeper vcs diff etckeeper vcs add . etckeeper vcs commit -a man etckeeper
In un sistema installato recentemente proviamo a vedere quali cambiamenti sono stati fatti dall'installazione iniziale:
etckeeper vcs log
Per vedere quali file non sono attualmente tracciati e quali non sono aggiornati:
etckeeper vcs status
Per fare il commit manuale di un file, senza aspettare un'ora:
etckeeper vcs commit -a /etc/resolv.conf
Le partizioni in Debian Edu sono volumi logici LVM, tranne la partizione
/boot/
. Con i kernel Linux dalla versione
2.6.10, è possibile estendere la partizione mentre questa è montata. Per
restringere le partizioni occorre ancora che queste non siano montate.
È una buona idea evitare partizioni troppo grandi (con più di 20GiB), in
quanto occorre molto tempo per eseguire
fsck
o se è necessario fare il ripristino
di un backup. È meglio se possibile creare più partizioni piccole che una
molto ampia.
Per rendere più facile estendere una partizione piena, è a disposizione lo
script debian-edu-fsautoresize
. Quando lo
si richiama, lo script legge la configurazione da
/usr/share/debian-edu-config/fsautoresizetab
,
/site/etc/fsautoresizetab
e
/etc/fsautoresizetab
. Propone di estendere
le partizioni con troppo poco spazio libero, in base alle regole fornite in
questi file. Senza argomenti mostrerà solo i comandi necessari per estendere
il file system. L'opzione -n
è necessaria
per estendere effettivamente il file system.
Lo script è eseguito automaticamente ogni ora su tutti i client indicati nel
netgroup fsautoresize-hosts
.
Quando si ridimensiona la partizione utilizzata dal proxy Squid, deve essere
aggiornato anche il valore della dimensione della cache in
etc/squid/squid.conf
. Lo script di aiuto
/usr/share/debian-edu-config/tools/squid-update-cachedir
è messo a disposizione per rendere questo processo automatico, controllando
la grandezza della partizione corrente di
/var/spool/squid/
e configurando Squid in
modo che usi l'80% di questa partizione come sua cache.
Logical Volume Management (LVM) permette di estendere le partizioni mentre sono montate e in uso. Si può imparare di più su LVM in LVM HowTo.
Per estendere un volume logico manualmente si può semplicemente eseguire il
comando lvextend
e indicare quanto grande
debba diventare. Per esempio, per estendere home0 a 30GB si usa il seguente
comando:
lvextend -L30G /dev/vg_system/skole+tjener+home0 resize2fs /dev/vg_system/skole+tjener+home0
Per aggiungere 30G a home0, si deve inserire un '+' (-L+30G)
Se si è installato (probabilmente per sbaglio) solo il profilo main-server non si ha a disposizione un browser web. È facile installare un desktop minimale nel server principale utilizzando questa sequenza di comandi in una shell (non grafica) come primo utente (creato durante l'installazione del server principale):
$ sudo apt-get update $ sudo apt-get install gnome-session gnome-terminal iceweasel xorg # dopo l'installazione avviare una sessione grafica per il primo utente $ startx
ldapvi è uno strumento per modificare il database LDAP con un editor di testi da riga di comando.
È necessario eseguire il seguente comando:
ldapvi --ldap-conf -ZD '(cn=admin)'
Nota: ldapvi
userà l'editor
predefinito. Eseguendo export EDITOR=vim
nel prompt di shell si può configurare l'ambiente per avere un clone vi come
editor.
Per aggiungere un oggetto LDAP con ldapvi, usare un numero sequenziale di
oggetto con la stringa add
davanti al nuovo
oggetto LDAP.
Attenzione:
ldapvi
è uno strumento molto
potente. Fare attenzione a non rovinare tutto il database LDAP, lo stesso
vale per JXplorer.
Se si preferisce un'interfaccia grafica per lavorare con il database LDAP,
si può provare il pacchetto jxplorer
installato in modo predefinito. Per ottenere l'accesso in scrittura
collegarsi usando:
host: ldap.intern port:636 Base dn:dc=skole,dc=skolelinux,dc=no Security level: ssl + user + password User dn: cn=admin,ou=ldap-access Fare clic su "This session only" se viene chiesto circa il certificato.
ldap-createuser-krb
è un piccolo strumento
da riga di comando per creare gli utenti in LDAP e impostare le loro
password in Kerberos. È però principalmente utile per fare i test.
Dalla release Squeeze nel 2011, Debian ha incluso i pacchetti precedentemente gestiti in volatile.debian.org nella stable-updates suite.
Sebbene sia possibile utilizzare direttamente stable-updates, non c'è da preoccuparsi: stable-updates sono inseriti dentro la suite stable regolarmente quando vengono fatti gli aggiornamenti minori, cosa che avviene circa ogni due mesi.
Si è scelta Debian Edu per la sua stabilità. Funziona alla grande, ma c'è solo un problema: alcuni software diventano obsoleti rispetto a come si vorrebbe. Backports.debian.org serve per risolvere questo problema.
I backport sono pacchetti ricompilati da Debian testing (nella maggior parte) e da Debian unstable (in pochi casi, per esempio per gli aggiornamenti di sicurezza), in modo da essere eseguiti senza nuove librerie (dove è possibile) su una distribuzione Debian stabile come Debian Edu. Si consiglia di selezionare singoli backport che si adattano alle proprie esigenze e di non utilizzare tutti i backport disponibili.
Usare i backport è semplice:
echo "deb http://ftp.debian.org/debian/ jessie-backports main" >> /etc/apt sources.list apt-get update
Dopo di che si può installare pacchetti backport facilmente, il comando seguente installerà una versione backport di tuxtype:
apt-get install -t jessie-backports tuxtype
I backport sono aggiornati automaticamente (se disponibili) come gli altri pacchetti. (Precedentemente era necessaria un'ulteriore configurazione per raggiungere questo obiettivo, ma dal 2011 questo [[http://backports.debian.org/news/squeeze-backports_and_lenny-backports-sloppy_started/|non è più necessario].
Come un archivio normale, backports ha tre sezioni: main, contrib e non-free.
Se si vuole aggiornare da una versione a un'altra (per esempio da Jessie 8.1+edu0 to 8.3+edu1) ma non si ha collegamento Internet, ma solo un supporto fisico, bisogna procedere come segue:
Inserire il CD/ DVD / Blue-ray disc / drive flash USB, montarlo e usare il comando apt-cdrom:
mount /media/cdrom apt-cdrom add -m
Citando la pagina di manuale apt-cdrom(8):
apt-cdrom è usato per aggiungere un nuovo CD-ROM alla lista delle fonti disponibili per APT. apt-cdrom si prende cura di determinare la struttura del disco e anche di correggere possibili errori di masterizzazione e di verificare i file indice.
Per aggiungere dei CD al sistema APT è necessario usare apt-cdrom, in quanto ciò non può essere fatto manualmente. Inoltre ogni disco in un insieme di più CD deve essere inserito e scansionato separatamente per tenere conto di possibili errori di masterizzazione.
Eseguire questi due comandi per aggiornare il sistema:
apt-get update apt-get upgrade
killer
è uno script perl che si sbarazza
dei processi sullo sfondo. I processi sullo sfondo sono definiti come
processi che appartengono a utenti che non sono al momento collegati. Viene
eseguito attraverso cron una volta all'ora.
Per installarlo eseguire il seguente comando come root:
apt-get install killer
unattended-upgrades
è un pacchetto Debian
che installerà aggiornamenti di sicurezza (e altro) automaticamente. Se si
programma di usarlo, si dovrebbero avere alcuni strumenti per monitorare il
sistema, come installare il pacchetto
apt-listchanges
e configurarlo per inviare
email sugli aggiornamenti. Per la verifica c'è sempre
/var/log/dpkg.log
.
Per installare questi pacchetti eseguire il seguente comando come root:
apt-get install unattended-upgrades apt-listchanges
È possibile risparmiare energia e denaro, spegnendo i client di notte e riaccendendoli automaticamente in mattinata. Il pacchetto tenterà di spegnere la macchina ogni ora dalle 16:00 del pomeriggio, senza spegnerle se il computer sembra avere utenti. Cercherà di dire al BIOS di accendere la macchina intorno alle 07:00 del mattino e il server principale tenterà di accendere i computer dalle 06:30 utilizzando i pacchetti wake-on-lan. Gli orari possono essere modificati nei crontab nelle singole macchine.
Alcuni consigli da seguire quando si decide di fare questo:
I client non dovrebbero spegnersi quando sono usati da qualcuno. Questo
viene garantito controllando l'output di
who
e, come caso particolare, controllando
se il comando di connessione ssh LDM funziona con i thin-client LTSP.
Per evitare di bruciare i fusibili elettrici è una buona idea esser sicuri che non tutti i client si accendano allo stesso tempo.
Ci sono due metodi disponibili per attivare i client. Il primo usa una
caratteristica del BIOS e richiede un corretto e funzionante orologio di
sistema e una scheda madre con BIOS supportato da
nvram-wakeup
, l'altro richiede un server
che conosce quando i client devono accendersi e che tutti i client abbiano
il supporto per wake-on-lan.
Sui client che dovrebbero spegnersi di notte, usare touch su
/etc/shutdown-at-night/shutdown-at-night
o
aggiungere il nome dell'host (cioè l'output che si ottiene da
'uname -n
' nel client) al netgroup
"shutdown-at-night-hosts". Per aggiungere host al netgroup in LDAP si può
usare lo strumento web GOsa²
. I client
potrebbero avere bisogno di avere wake-on-lan configurato nel BIOS. Ancora,
è importante che gli switch e i router usati tra il server wake-on-lan e i
client passino pacchetti WOL ai client anche se i client sono spenti. Alcuni
switch non riescono a passare i pacchetti ai client che non sono presenti
nella tabella ARP sullo switch e questo blocca i pacchetti WOL.
Per abilitare wake-on-lan sul server, aggiungere i client a
/etc/shutdown-at-night/clients
, con una
riga per ogni client, l'indirizzo IP per primo e l'indirizzo MAC (indirizzo
ethernet) separati da uno spazio, o creare uno script in
/etc/shutdown-at-night/clients-generator
per generare l'elenco dei client al volo.
Un esempio di
/etc/shutdown-at-night/clients-generator
per l'utilizzo con sitesummary:
#!/bin/sh PATH=/usr/sbin:$PATH export PATH sitesummary-nodes -w
Se si usa il netgroup un'alternativa per l'attivazione di shutdown-at-night
sui clients è data da questo script con l'uso degli strumenti di netgroup
dal pacchetto ng-utils
:
#!/bin/sh PATH=/usr/sbin:$PATH export PATH netgroup -h shutdown-at-night-hosts
Per accedere a macchine protette con un firewall da Internet, è
consigliabile installare il pacchetto
autossh
. Può essere utilizzato per
istituire un tunnel SSH ad una macchina in Internet a cui si ha accesso. Da
quella macchina, è possibile accedere al server dietro il firewall tramite
tunnel SSH.
In una installazione predefinita, tutti i servizi sono in esecuzione sul server principale, tjener. Per semplificare il trasferimento di alcuni su un'altra macchina, vi è un profilo di installazione minimal. Installare con questo profilo porterà a una macchina, che è parte della rete Debian Edu, ma che non ha alcun servizio attivato (ancora).
Questi sono i passi necessari per configurare una macchina dedicata ad alcuni servizi:
installare il profilo minimal usando l'opzione di avvio debian-edu-expert
installare i pacchetti per il servizio
configurare il servizio
disattivare il servizio nel server principale
aggiornare il DNS (via LDAP/GOsa²) sul server principale
FIXME: The HowTos from http://wiki.debian.org/DebianEdu/HowTo/ are either user- or developer-specific. Let's move the user-specific HowTos over here (and delete them over there)! (But first ask the authors (see the history of those pages to find them) if they are fine with moving the howto and putting it under the GPL.)
In questa sezione sono descritte le operazioni di amministrazione avanzate.
Nell'esempio seguente vogliamo creare utenti in gruppi per ogni anno, con home directory comuni per ogni gruppo (home0/2014, home0/2015, etc.). Gli utenti saranno creati importando un file csv.
(come root su Tjener)
Creare le directory di gruppo per ogni anno
mkdir /skole/tjener/home0/2014
(come superuser in Gosa)
Dipartimento
Menu principale: andare in "Directory structure", clic su dipartimento "Students". Il campo "Base" dovrebbe visualizzare "/Students". Dalla casella "Actions" scegliere "Create"/"Department". Inserire i valori per Name (2014) e nel campo Description (studenti iscritti nel 2014), lasciare il campo Base così com'è (dovrebbe essere "/Students"). Salvare facendo clic su "Ok". Ora il nuovo dipartmento (2014) dovrebbe essere visualizzato sotto /Students. Fare clic su di esso.
Gruppo
Scegliere "Groups" dal menu principale; "Actions"/Create/Group. Inserire il nome del gruppo (lcasciare "Base" così com'è, dovrebbe essere /Students/2014) e clic sulla casella di controllo a sinistra di "Samba group". "Ok" per salvarlo.
Modello di desktop
Scegliere "users" dal menu principale e poi "Students" nel campo Base. Si
dovrebbe vedere la voce 'NewStudent'
,
cliccarci sopra. Questo è il modello per gli studenti, non un utente
reale. Si dovrebbe creare un modello basato su questo (per poter usare
l'importazione da csv per la propria struttura) perciò prestare attenzione a
tutte le voci nelle schede Generic POSIX e Samba, magari catturando
screenshot. Ora cambiare a /Students/2014 nel campo Base; scegliere
Create/Template e cominciare a riempire con i valori desiderati, prima la
scheda Generic (aggiungere il nuovo gruppo 2014), poi aggiungere gli account
POSIX e Samba.
Importare utenti
Scegliere il nuovo modello quando si importa il csv; conviene provarlo con pochi utenti.
Con questo script l'amministratore può creare una cartella in tutte le directory home degli utenti e impostare permessi e proprietà.
Nell'esempio mostrato sotto con il gruppo=teachers e i permessi=2770 un utente può consegnare un compito salvando il file nella cartella "assignments" dove gli insegnanti hanno accesso di scrittura per fare commenti.
#!/bin/bash home_path="/skole/tjener/home0" shared_folder="assignments" permissions="2770" created_dir=0 for home in $(ls $home_path); do if [ ! -d "$home_path/$home/$shared_folder" ]; then mkdir $home_path/$home/$shared_folder chmod $permissions $home_path/$home/$shared_folder #set the right owner and group #"username" = "group name" = "folder name" user=$home group=teachers chown $user:$group $home_path/$home/$shared_folder ((created_dir+=1)) else echo -e "the folder $home_path/$home/$shared_folder already exists.\n" fi done echo "$created_dir folders have been created"
Quando gli utenti inseriscono un drive USB o un DVD/CDROM dentro una workstation (senza dischi), si attiva una finestra a comparsa che chiede cosa si vuole fare, come in ogni altra normale installazione.
Quando gli utenti inseriscono un componente USB o un DVD/CDROM in un thin-client viene mostrata una finestra a comparsa per pochi secondi. Il supporto è automaticamente montato ed è possibile accedervi nella cartella /media/$user. Questo può essere problematico per utenti non esperti.
È possibile far aprire Dolphin, il gestore di file predefinito di KDE
"Plasma", se KDE "Plasma" (o LDXE, se installato insieme a KDE "Plasma") è
l'ambiente desktop in uso. Per configurarlo va eseguito
/usr/share/debian-edu-config/ltspfs-mounter-kde
enable
su un server di terminale. (Quando si usa GNOME, le
icone dei dispositivi saranno visibili sul desktop permettendo un accesso
facilitato.)
In aggiunta lo script seguente può essere usato per creare un collegamento simbolico "media" nella directory home di tutti gli utenti per avere un accesso più facile ai drive USB, ai CDROM o ad altri supporti connessi ai thin-client.
#!/bin/bash home_path="/skole/tjener/home0" shared_folder="media" permissions="775" created_dir=0; for home in $(ls $home_path); do if [ ! -d "$home_path/$home/$shared_folder" ]; then ln -s /media/$home $home_path/$home/$shared_folder ((created_dir+=1)) else echo -e "the folder $home_path/$home/$shared_folder already exists.\n" fi done echo "$created_dir folders has been created"
Attenzione: quando si inserisce in un server LTSP un drive USB e altri
supporti rimovibili questo fa apparire un messaggio a comparsa sui client
LTSP remoti.
Quando un utente remoto vede la finestra a comparsa o usa pmount da console, può montare i dispositivi rimovibili e accedere ai file.
Questo è indicato come Debian Edu bug #1376.
Fare questi passaggi per configurare un server storage dedicato per le home directory utente e per altri dati.
Aggiungere un nuovo sistema tipo server con GOsa² come indicato nella sezione Getting started di questo manuale.
Questo esempio usa come nome del server "nas-server.intern". Una volta configurato "nas-server.intern", controllare se i punti di esportazione di NFS nello storage server contengono rilevanti to sottoreti o macchine:
root@tjener:~# showmount -e nas-server Export list for nas-server: /storage 10.0.0.0/8 root@tjener:~#
In questo esempio l'accesso all'esportazione di /storage è consentito nella rete backbone. (Per restringere l'accesso a NFS si potrebbe limitarlo al netgroup di appartenenza o al singolo indirizzo IP, come si è fatto in tjener :/etc/exports).
Aggiungere le informazioni di automount in LDAP per "nas-server.intern" in modo da consentire a tutti i client di montarlo automaticamente su richiesta.
Questo non si può fare con GOsa², perché non c'è il modulo per automount. Occorre utilizzare ldapvi e aggiungere gli oggetti LDAP necessari usando un editor.
ldapvi --ldap-conf -ZD '(cn=admin)' -b
ou=automount,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no
Nell'editor aggiungere i seguenti oggetti LDAP in fondo al documento. ("/&" nell'ultimo oggetto LDAP è un metacarattere che permette di esportare ogni cosa di "nas-server.intern", eliminando la necessità di elencare singoli punti di montaggio in LDAP.)
add cn=nas-server,ou=auto.skole,ou=automount,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no objectClass: automount cn: nas-server automountInformation: -fstype=autofs --timeout=60 ldap:ou=auto.nas-server,ou=automount,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no add ou=auto.nas-server,ou=automount,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no objectClass: top objectClass: automountMap ou: auto.nas-server add cn=/,ou=auto.nas-server,ou=automount,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no objectClass: automount cn: / automountInformation: -fstype=nfs,tcp,rsize=32768,wsize=32768,rw,intr,hard,nodev,nosuid,noatime nas-server.intern:/&
Aggiungere le voci pertinenti in tjener.intern:/etc/fstab, perché, per evitare loop di montaggio, tjener.intern non usa automount:
Creare le directory da montare usando
mkdir
, modificare come necessario
"/etc/fstab" ed eseguire mount -a
per
montare le nuove risorse.
Ora gli utenti dovrebbero essere in grado di accedere ai file su "nas-server.intern" direttamente nella directory "/tjener/nas-server/storage/" utilizzando qualsiasi applicazione su qualunque workstation, client LTSP o server LTSP.
Ci sono diversi modi per limitare il login ssh, alcuni dei quali sono elencati qui.
Se non vengono usati client LTSP una soluzione semplice è quella di creare
un nuovo gruppo (per esempio sshusers
) e
aggiungere una riga al file /etc/ssh/sshd_config della macchina. Solo ai
membri del gruppo sshusers
sarà permesso di
utilizzare ssh nella macchina dappertutto.
La gestione di questo caso con GOsa è abbastanza semplice:
Creare un gruppo sshusers
al livello di
root (dove ci sono già altri gruppi di amministrazione di sistema come
gosa-admins
).
Aggiungere utenti al nuovo gruppo sshusers
.
Aggiungere AllowGroups sshusers
a
/etc/ssh/sshd_config.
Eseguire service ssh restart
.
L'installazione predefinita del client LTSP utilizza connessioni ssh al server LTSP. Per questo è necessario un approccio diverso con PAM.
Permettere pam_access.so nel file /etc/pam.d/sshd nei server LTSP.
Configurare /etc/security/access.conf per consentire le connessioni per gli utenti (esempio)alice, jane, bob e john ovunque e per tutti gli altri utenti solo dareti interne aggiungendo queste righe:
+ : alice jane bob john : ALL + : ALL : 10.0.0.0/8 192.168.0.0/24 192.168.1.0/24 - : ALL : ALL #
Se sono utilizzati solo server LTSP dedicati, la rete 10.0.0.0/8 potrebbe essere disabilitata per il login ssh interno. Nota: qualche pluging nella rete dei client LTSP avrà accesso ssh ai server LTSP.
Se i client LTSP sono stati collegati alla rete backbone 10.0.0.0/8 (combiserver o server con configurazione LTSP cluster) sarebbe ancora più complicato eforse solo una configurazione DHCP sofisticata (in LDAP) con il controllo del vendor-class-identifier insieme a una configurazione PAM appropriata permetterebbe di disabilitareil login ssh interno.
Per personalizzare la schermata di login di KDM occorre aggiungere un file
in /etc/default/kdm.d/
specificando le
variabili che sostituiscano quelle predefinite.
Questo è un esempio usato per attivare il tema nel pacchetto
desktop-base
:
USETHEME="true" THEME="/usr/share/apps/kdm/themes/debian-moreblue"
Vedere il codice in /etc/init.d/kdm
per
avere informazioni su come queste variabili vanno usate.
Per installare altri ambienti di desktop dopo l'installazione, usare semplicemente apt-get:
apt-get install gnome lxde xfce4 mate-desktop
Gli utenti, quindi, potranno scegliere uno dei cinque ambienti desktop attraverso il gestore degli accessi prima di effettuare il login. Naturalmente si può scegliere di avere meno alternative.
L'uso in modo predefinito di LXDE sui thin client può essere forzato; vedere per i dettagli client di rete.
Se non si vuol fare l'installazione con l'ambiente desktop predefinito KDE "Plasma", si può anche installare direttamente uno dei quattro desktop alternativi, GNOME, LXDE, Xfce o MATE.
Mentre il software libero per flash-player
gnash
non è più
installato di default, dato che è stato rimosso da Jessie, l'installazione
di un lettore flash non libero è ancora un'opzione. L'aggiornamento in
questo caso è particolare.
Per installare il plugin (non-libero) per il browser web Adobe Flash Player,
installare i pacchetti Debian
flashplugin-nonfree
da
contrib
. Questo richiede che
contrib
sia abilitato in
/etc/apt/sources.list
. Usare
update-flashplugin-nonfree --status
per
verificare se c'è una nuova versione e
update-flashplugin-nonfree --install
per
installarla.
La soluzione per Chromium è simile, bisogna installare il pacchetto
pepperflashplugin-nonfree
(ancora da
contrib
), che installerà il plugin
(non-free) Adobe Flash Player. Usare
update-pepperflashplugin-nonfree --status
per verificare le nuove versioni e
update-pepperflashplugin-nonfree --install
per installarlo.
Fare attenzione che il pacchetto
pepperflashplugin-nonfree
implementa una
più recente versione delle specifiche di Flash rispetto a
flashplugin-nonfree
.
libdvdcss è necessaria per vedere la maggioranza dei DVD commerciali. Per ragioni legali non è inclusa in Debian (Edu). Se si ha il permesso legale di usarla si può scaricare il pacchetto da deb-multimedia.org. Occorre aggiungere il repository multimedia (come descritto nella seguente sezione) e installare le librerie richieste:
apt-get install libdvdcss2 w32codecs
Se si usa www.deb-multimedia.org occorre eseguire i seguenti comandi:
# installare in modo sicuro il debian-keyring: apt-get install debian-keyring # recuperare in modo non sicuro la chiave di deb-multimedia: gpg --keyserver pgpkeys.pca.dfn.de --recv-keys 1F41B907 # controllare in modo sicuro che la chiave sia corretta e, se la è, aggiungerla al portachiavi di APT: gpg --keyring /usr/share/keyrings/debian-keyring.gpg --check-sigs 1F41B907 && gpg --export 1F41B907 | apt-key add - # aggiungere il repository a sources.list; guardare nella pagina web l'elenco dei mirror! echo "deb http://deb-multimedia.org jessie main" >> /etc/apt/sources.list # aggiornare l'elenco dei pacchetti disponibili: apt-get update
Un termine generico per entrambi i thin-client e le workstation senza dischi è client LTSP. LTSP è il Linux Terminal Server Project.
Thin-client
La configurazione del thin-client permette a un PC di funzionare come un terminale (X) dove tutto il software viene eseguito nel server LTSP. Questo significa che la macchina si inizializza attraverso un dischetto o direttamente dal server con una scheda-PROM (o PXE) senza usare il disco fisso locale.
Workstation senza dischi
Una workstation senza dischi esegue tutto il software localmente. Le macchine client si avviano direttamente dal server senza un hard disk locale. Il software è amministrato e mantenuto sul server, ma è eseguito nelle workstation senza dischi (all'interno della chroot di LTSP). Anche le directory home e la configurazione del sistema sono archiviate sul server. Le workstation senza dischi sono un modo eccellente di riusare hardware più datato (ma più potente) con gli stessi bassi costi di manutenzione dei thin-client.
LTSP stabilisce come minimo per le workstation senza dischi 320MB di RAM. Se
la quantità di RAM è minore, la macchina si avvierà come thin client. Il
parametro relativo LTSP è FAT_RAM_THRESHOLD
con il valore di default di 300. Così se, per esempio, i client se devono
avviarsi come workstation senza dischi se hanno 1 GB di RAM aggiungere
FAT_RAM_THRESHOLD=1000
a lts.conf (or
selezionare questo valore in LDAP).A differenza delle workstation, le
workstation senza dischi funzionano senza che sia necessario aggiungerle con
GOsa², in quanto è usato LDM per l'accesso e per connettersi al server
LTSP. In maniera predefinita le home directory sono montate usando sshfs e
non automount e NFS. Questo comporta che le directory condivise attraverso
NFS non sono disponibili dalle workstation senza disco.
Le seguenti operazioni possono essere usate per ritornare al comportamento di Debian Edu Squeeze, utilizzando automount, NFS e un display manager diverso da ldm:
Aggiungere
DEFAULT_DISPLAY_MANAGER=/percorso/a/dm
a
lts.conf (o impostarlo in LDAP). Assicurarsi che il display manager sia
installato nella chroot di LTSP.
Aggiungere workstation senza dischi con GOsa².
Firmware del client LTSP
L'avvio dei client LTSP fallirà se la scheda di rete del client richiede firmware non libero. Una installazione PXE può essere usata per risolvere i problemi; se l'installatore Debian lamenta la mancanza di un file XXX.bin, allora il firmware non-free deve essere aggiunto agli initrd utilizzati dai client LTSP.
In questo caso eseguire i seguenti comandi su un server LTSP.
# Come prima cosa ottenere informazioni sui pacchetti firmware apt-get update && apt-cache search ^firmware- # Decidere quale pacchetto deve essere installato per le schede di rete. # Molto probabilmente sarà firmware-linux-nonfree # Le cose devono avere effetto nella chroot LTSP per l'architettura i386 ltsp-chroot -a i386 apt-get update ltsp-chroot -d -a i386 apt-get -y -q install <package name> # copiare il nuovo initrd nella directory tftpboot del server ltsp-update-kernels
Come alternativa più breve, installazione di tutti i firmware disponibili e aggiornamento della directory tftpboot, si potrebbe eseguire:
/usr/share/debian-edu-config/tools/ltsp-addfirmware
Kernel del client LTSP
Per supportare l'hardware più vecchio il pacchetto
linux-image-586
è installato in modo
predefinito. Se tutti i client LTSP supportano l'architettura 686 il
pacchetto linux-image-686
potrebbe essere
installato in chroot. Assicurarsi di eseguire
ltsp-update-kernels
dopo l'installazione.
Ogni server LTSP ha due schede di rete ethernet, una è configurata nella sottorete 10.0.0.0/8 (condivisa con il server principale) e l'altra che forma una sottorete locale 192.168.0.0/24 (questa sottorete è una sottorete separata per ogni server LTSP).
Nella rete principale si riporta un menu complete PXE; la sottorete separata per ogni server LTSP permette solo la selezione tra client senza dischi e thin-client.
Se si usa il menu PXE predefinito, nella rete principale 10.0.0.0/8, una macchina potrebbe partire come workstation senza dischi o thin-client. I client nella sottorete separata 192.168.0.0/24 funzioneranno in modo predefinito come workstation senza dischi se la quantità di RAM è sufficiente. Se tutti i client nella sottorete LTSP dovranno funzionare come thin-client, bisognerà eseguire queste istruzioni.
(1)Aprire il file /opt/ltsp/i386/etc/ltsp/update-kernels.conf con un editor e sostituire la riga CMDLINE_LINUX_DEFAULT="init=/sbin/init-ltsp quiet" con CMDLINE_LINUX_DEFAULT="init=/sbin/init-ltsp LTSP_FATCLIENT=False quiet" (2)Eseguire 'ltsp-chroot -a i386 /usr/share/ltsp/update-kernels' (3)Eseguire 'ltsp-update-kernels'
La configurazione di PXE è generata usando lo script
debian-edu-pxeinstall
. Alcune impostazioni
possono essere sovrascritte aggiungendo il file
/etc/debian-edu/pxeinstall.conf
con i
valori da rimpiazzare.
L'opzione di installazione di PXE è disponibile in modo predefinito per
chiunque sia in grado di fare l'avvio via PXE di una macchina. Per
proteggere con password le opzioni di installazione di PXE, può essere
creato un file
/var/lib/tftpboot/menupassword.cfg
con un
contenuto simile a:
MENU PASSWD $4$NDk0OTUzNTQ1NTQ5$7d6KvAlVCJKRKcijtVSPfveuWPM$
L'hash della password deve essere sostituito con un hash MD5 per la password desiderata.
L'installazione di PXE erediterà la lingua, la disposizione della tastiera e
le sue impostazioni rifletteranno le impostazioni utilizzate durante
l'installazione del server principale, e le altre domande saranno poste
durante l'installazione (profilo, partecipazione a popcon, il
partizionamento e la password di root). Per evitare queste domande, il file
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
può essere modificato per fornire risposte preselezionate ai valori di
debconf. Alcuni esempi di valori di debconf disponibili sono commentati in
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
.
I cambiamenti fatti saranno persi appena
debian-edu-pxeinstall
verrà usato per
ricreare l'ambiente di installazione di PXE. Per aggiungere i valori di
debconf a
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat
durante la ricreazione con
debian-edu-pxeinstall
, aggiungere il file
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat.local
con i propri valori aggiuntivi per debconf.
Maggiori informazioni sulla modifica dell installazione PXE possono essere trovati nella sezione Installazione.
Per aggiungere un repository personalizzato inserire qualcosa come questo in
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat.local
:
#add the skole projects local repository d-i apt-setup/local1/repository string http://example.org/debian stable main contrib non-free d-i apt-setup/local1/comment string Example Software Repository d-i apt-setup/local1/source boolean true d-i apt-setup/local1/key string http://example.org/key.asc
ed eseguire poi
/usr/sbin/debian-edu-pxeinstall
una volta.
Il menu PXE permette l'avvio dalla rete dei client LTSP, dell'installatore e
delle altre alternative. Il file
/var/lib/tftpboot/pxelinux.cfg/default
è
usato in modo predefinito se non ci sono altri file in quella directory che
corrispondono al client ed è nell'installazione standard configurato per
essere un collegamento a
/var/lib/tftpboot/debian-edu/default-menu.cfg
.
Se si vuole che tutti i client si avviino come workstation senza dischi al posto dell'intero menu PXE, occorre cambiare il collegamento simbolico:
ln -s /var/lib/tftpboot/debian-edu/default-diskless.cfg /var/lib/tftpboot/pxelinux.cfg/default
Se si vuole che tutti i client si avviino come thin-client cambiare il collegamento simbolico così:
ln -s /var/lib/tftpboot/debian-edu/default-thin.cfg /var/lib/tftpboot/pxelinux.cfg/default
Vedere anche la documentazione di PXELINUX su http://syslinux.zytor.com/wiki/index.php/PXELINUX.
Per ragioni di prestazioni e di sicurezza conviene non configurare un server principale come server LTSP.
Per avere ltspserver00 che controlla le workstation senza dischi sulla rete principale (10.0.0.0/8), quando tjener non è un server combinato, occorre seguire i seguenti passaggi:
copiare la directory ltsp
da
/var/lib/tftpboot
in ltspserver00 alla
stessa directory su tjener.
copiare
/var/lib/tftpboot/debian-edu/default-diskless.cfg
nella stessa directory su tjener.
modificare
/var/lib/tftpboot/debian-edu/default-diskless.cfg
per usare l'indirizzo IP di ltspserver00, l'esempio seguente usa 10.0.2.10
per l'indirizzo IP di ltspserver00 sulla rete principale:
DEFAULT ltsp/i386/vmlinuz initrd=ltsp/i386/initrd.img nfsroot=10.0.2.10:/opt/ltsp/i386 init=/sbin/init-ltsp boot=nfs ro quiet ipappend 2
impostare il collegamento simbolico in
/var/lib/tftpboot/pxelinux.cfg
su tjener in
modo che punti a
/var/lib/tftpboot/debian-edu/default-diskless.cfg
.
In alternativa, è possibile utilizzare
ldapvi
, cercare "next server tjener" e
sostituire tjener con ltspserver00.
Se una macchina è installata usando il profilo Thin-Client-Server la rete
predefinita per i client LTSP è 192.168.0.0/24. Se sono usati molti client
LTSP o se diversi server LTSP dovrebbero far funzionare sia i386 che amd64
si potrebbe utilizzare l'ambiente chroot della seconda rete preconfigurata
192.168.1.0/24. Modificare il file
/etc/network/interfaces
e regolare il
settaggio di eth1 di conseguenza. Usare
ldapvi
o ogni altro editor LDAP per
ispezionare la configurazione DNS e DHCP.
Il pacchetto debian-edu-config ha uno strumento che aiuta a cambiare la rete
da 10.0.0.0/8 a qualcos'altro. Dare un'occhiata a
/usr/share/debian-edu-config/tools/subnet-change
.
Il pacchetto va utilizzato subito dopo l'installazione sul server
principale, per aggiornare i file LDAP e gli alitri file che devono essere
modificati quando si cambia la sottorete.
Si noti che la modifica di una delle sottoreti già utilizzate in Debian Edu
non funzionerà. 192.168.0.0/24 e 192.168.1.0/24 sono già impostate come reti
per i thin-client. La modifica di queste sottoreti richiederà la modifica
manuale dei file di configurazione per rimuovere le voci duplicate
Non vi è un modo semplice per cambiare il nome del dominio DNS. La modifica comporterebbe cambiamenti sia alla struttura LDAP che a diversi file nel file system del server principale. Non c'è neanche un modo semplice per modificare l'host e nome DNS del server principale (tjener.intern). Anche per questo occorrerebbe farem odifiche in LDAP e a file nel server principale e dei client. In entrambi i casi anche la configurazione Kerberos dovrebbe essere modificata.
Per configurare specifici thin-client con particolari caratteristiche, si
possono aggiungere le impostazioni in LDAP o modificare il file
/opt/ltsp/i386/etc/lts.conf
.
Raccomandiamo di configurare i client in LDAP (e non modificare direttamente
lts.conf
, la configurazione via web per
LTSP non è disponibile per ora in GOsa², occorre usare un browser LDAP o
ldapvi
), in quanto ciò rende possibile
aggiungere e/o sostituire i server LTSP senza perdere (o dover rifare) la
configurazione.
I valori predefiniti in LDAP sono definiti nell'oggetto LDAP
cn=ltspConfigDefault,ou=ltsp,dc=skole,dc=skolelinux,dc=no
utilizzando l'attributo ltspConfig
. Si
possono anche aggiungere voci specifiche di host in LDAP.
Installare il pacchetto ltsp-docs
ed
eseguire "man lts.conf" per avere un'idea delle opzioni di configurazione
disponibili (vedere per informazioni dettagliate su LTSP
/usr/share/doc/ltsp/LTSPManual.html
).
I valori predefiniti sono definiti in
[default]
; per configurare un client,
occorre indicarlo usando l'indirizzo MAC o l'IP del client come questo:
[192.168.0.10]
.
Esempio: per permettere al thin client ltsp010 di usare una risoluzione 1280x1024, aggiungere qualcosa di simile:
[192.168.0.10] X_MODE_0 = 1280x1024 X_HORZSYNC = "60-70" X_VERTREFRESH = "59-62"
da qualche parte sotto alle impostazioni predefinite.
Per forzare l'utilizzo di un specifico xserver su un client LTSP, impostare
la variabile XSERVER
. Per esempio:
[192.168.0.11] XSERVER = nvidia
A secondo di quali cambiamenti sono stati fatti, può essere necessario riavviare il client.
Se si usa l'indirizzo IP in lts.conf
si
dovrebbe aggiungere l'indirizzo MAC al server DHCP. Altrimenti è necessario
usare l'indirizzo MAC del client direttamente nel file
lts.conf
.
Assicurarsi che LXDE sia installato sul server thin-client; poi aggiungere
una riga come questa sotto [default]
in
"lts.conf":
LDM_SESSION=/usr/bin/startlxde
Si noti che gli utenti saranno ancora in grado di selezionare gli altri ambienti desktop installati utilizzando la funzione "Settings" di LDM.
Si può configurare i client per collegarsi a uno dei diversi server LTSP per
equilibrare il carico. Per ottenere questo occorre fornire
/opt/ltsp/i386/usr/share/ltsp/get_hosts
come script che stampa uno o più server LDM a cui connettersi. Poi occorre
inserire in ogni chroot LTSP una chiave host SSH per ognuno dei server.
Prima di tutto si deve scegliere quale dei server LTSP sarà quello che equilibra il carico. Tutti i client si avvieranno via PXE da questo server e caricheranno l'immagine di Skolelinux. Dopo che l'immagine è stata caricata, LDM sceglie a quale server connettersi usando lo script "get_hosts". Come ciò sia fatto verrà deciso in seguito.
Il server che distribuisce il carico deve essere indicato ai client come
"next-server" via DHCP. La configurazione DHCP si trova in LDAP e questo è
il posto dove fare le modifiche. Usare ldapvi --ldap-conf
-ZD '(cn=admin)'
per modificare le righe appropriate in
LDAP. (Inserire la password di root del server principale al prompt; se
VISUAL non è impostata, l'editor predefinito sarà nano.) Cercare la riga
dhcpStatements: next-server tjener
,
next-server dovrebbe avere l'indirizzo IP o il nome dell'host del server
scelto per distribuire il carico. Se si usa il nome dell'host occorre avere
un DNS funzionante. Ricordarsi di riavviare il servizio DHCP.
Ora occorre spostare i client dalla rete 192.168.0.0 alla rete 10.0.0.0: collegarli alla rete principale della scuola al posto della rete collegata alla seconda scheda di rete del server LTSP. Questo perché quando si usa il bilanciamento del carico, i client dovrebbero avere direttamente accesso al server scelto da LDM. Se si lasciano i client nella rete 192.168.0.0, tutto il traffico dei client sarà indirizzato verso quel server prima di raggiungere il server scelto da LDM.
Ora occorre costruire uno script "get_hosts" che stampa un server a cui LDM si può connettere. Il parametro LDM_SERVER sovrascrive questo script. Di conseguenza, questo parametro non deve essere definito se si intende usare lo script get_hosts. Lo script get_hosts scrive sullo standard output l'indirizzo IP o il nome host di ciascun server, in ordine casuale.
Modificare "/opt/ltsp/i386/etc/lts.conf" e aggiungere qualcosa di simile:
MY_SERVER_LIST = "xxxx xxxx xxxx"
Occorre sostituire xxxx con l'IP o con l nomi della macchina dei server, la
lista deve essere separata da spazi. Poi occorre mettere il seguente script
in /opt/ltsp/i386/usr/lib/ltsp/get_hosts
sul server scelto come server responsabile del bilanciamento del carico.
#!/bin/bash # Randomise the server list contained in MY_SERVER_LIST parameter TMP_LIST="" SHUFFLED_LIST="" for i in $MY_SERVER_LIST; do rank=$RANDOM let "rank %= 100" TMP_LIST="$TMP_LIST\n${rank}_$i" done TMP_LIST=$(echo -e $TMP_LIST | sort) for i in $TMP_LIST; do SHUFFLED_LIST="$SHUFFLED_LIST $(echo $i | cut -d_ -f2)" done echo $SHUFFLED_LIST
Una volta fatto lo script "get_hosts", è il momento di creare la chiave SSH
dell'host per i chroot LTSP. Questo si può fare con un file che incorpora il
contenuto di
/opt/ltsp/i386/etc/ssh/ssh_known_hosts
di
tutti i server LTSP che saranno equilibrati. Occorre salvare questo file
come /etc/ltsp/ssh_known_hosts.extra
su
tutti i server il cui carico è bilanciato. L'ultima cosa da fare è molto
importante in quanto ltsp-update-sshkeys viene eseguito ogni volta che un
server si avvia e
/etc/ltsp/ssh_known_hosts.extra
viene
inserito se esiste.
Se si salva il file del nuovo host come
/opt/ltsp/i386/etc/ssh/ssh_known_hosts
,
questo sarà cancellato quando si riavvia il server.
Vi è una debolezza evidente in questa configurazione. Tutti i client caricano l'immagine dallo stesso server e questo può causare carichi elevati sul server se molti client sono avviati nello stesso tempo. Inoltre i client hanno bisogno che quel server sia sempre disponibile, altrimenti non si possono avviare o collegarsi al server LDM. Quindi questa configurazione è fortemente dipendente da un solo server e questa non è una buona cosa.
Ora i client dovrebbero essere ben equilibrati!
I thin-client LTSP supportano tre diversi sistemi audio per le applicazioni:
ESD, PulseAudio e ALSA. ESD e PulseAudio supportano l'audio via rete e sono
usati per trasferire l'audio dal server ai client. ALSA è configurato per
reindirizzare il suono via PulseAudio. Per le applicazioni che supportano
solo il sistema OSS, un wrapper è creato da
/usr/sbin/debian-edu-ltsp-audiodivert
per
reindirizzare il suono a PulseAudio. Eseguire questo script senza argomenti
per avere una lista di applicazioni in cui tale reindirizzamento è permesso.
Le workstation senza dischi LTSP possono gestire l'audio localmente e non c'è bisogno delle configurazioni necessarie per l'audio di rete.
Collegare la stampante al client LTSP (USB e porta parallela sono supportate).
Configurare questa macchina per collegare una stampate in lts.conf (percorso
predefinito: /opt/ltsp/i386/etc/lts.conf
,
per i dettagli consultare il manuale LTSP
/usr/share/doc/ltsp/LTSPManual.html#printer
.
Configurare la stampante utilizzando l'interfaccia web
https://www:631
su tjener; scegliere
stampante di rete AppSocket/HP JetDirect
(per tutte le stampanti indipendentemente dalla marca o dal modello) e
selezionare come collegamento URI socket://<LTSP client
ip>:9100
.
È utile aggiornare spesso l'ambiente LTSP con i nuovi pacchetti, per assicurarsi che le risoluzioni dei problemi di sicurezza e i miglioramenti siano disponibili nella propria rete. Per l'aggiornamento occorre eseguire questi comandi come utente root su ogni server LTSP:
ltsp-chroot -a i386 # questo fa "chroot /opt/ltsp/i386" e altro, ossia evita anche che i demoni siano avviati aptitude update aptitude upgrade aptitude dist-upgrade exit
Per installare software addizionale per client LTSP occorre fare l'installazione dentro la chroot del server LTSP.
ltsp-chroot -a i386 ## optionally, edit the sources.list: #editor /etc/apt/sources.list aptitude update aptitude install $new_package exit
Skolelinux ha aggiunto diverse caratteristiche di sicurezza sulla rete dei
client per prevenire l'accesso non autorizzato come superutente, lo sniffing
di password e altri trucchi che possono essere utilizzati su una rete
locale. Una di tali misure di sicurezza è il login sicuro tramite SSH, che è
predefinito con LDM. Questo può rallentare alcune macchine client, di età
superiore a 10 anni, con processore a 160 MHz e 32 MB di RAM. Anche se non
consigliato, è possibile aggiungere "True" nel file
/opt/ltsp/i386/etc/lts.conf
del server:
LDM_DIRECTX=True
Attenzione: le protezioni indicate sopra
si riferiscono all'accesso iniziale, ma tutte le attività espletate dopo in
X utilizzano password in chiaro. Le password (eccetto quella iniziale)
viaggeranno in chiaro nella rete, così come qualsiasi altra informazione.
Nota: dato che i thin-client vecchi di 10 anni possono avere problemi quando eseguono nuove versioni di LibreOffice e Firefox/Iceweasel dovuti al pixmap caching, si può considerare di dotare i thin-client di almeno 128 MB di RAM, o aggiornare l'hardware con il vantaggio di poterli utilizzare come workstation senza dischi.
Dalla versione Skolelinux 3.0, LDM è usato come login manager. Usa un tunnel sicuro SSH per fare i login. Il passaggio a KDM richiede anche il passaggio a XDMCP. che usa meno risorse CPU sui client e sui server.
Attenzione: XDMCP non usa la
cifratura. Le password viaggiano in chiaro nella rete così come ogni altra
cosa.
Nota: i dispositivi locali con
ltspfs
non
funzioneranno senza LDM.
Per verificare se XDMCP è in funzione, occorre eseguire questo comando da una workstation:
X -query ltspserverXX
Se si è nella rete dei thin-client, occorre eseguire questo comando:
X -query 192.168.0.254
L'obiettivo è di permettere al thin-client "reale" di contattare il server xdmcp sulla rete 192.168.0.254 (se in una configurazione standard di Skolelinux).
Se XDMCP non è accessibile sul proprio server che esegue KDM , aggiungere a
/etc/kde4/kdm/Xaccess
:
* # any host can get a login window
La stella prima del commento "#" è importante, quello che segue naturalmente
è un commento
Quindi avviare XDMCP in KDM con il comando:
sudo update-ini-file /etc/kde4/kdm/kdmrc Xdmcp Enable true
Da ultimo, riavviare KDM eseguendo:
sudo service kdm restart
Per i client Windows il dominio Windows "SKOLELINUX" è disponibile per essere usato. Un servizio speciale chiamato Samba, installato sul server principale tjener, permette ai client Windows di archiviare profili e dati degli utenti e autenticare gli utenti attraverso il login.
Per collegare i client Windows al dominio sono necessari i passi descritti
nell'HowTo per Samba di Debian Edu Jessie.
Windows sincronizzerà il profilo degli utenti del dominio ogni volta che si fa login e logout. Dalla quantità dei dati presenti nel profilo dipenderà il tempo di collegamento. Per minimizzare il tempo, occorre disattivare alcune cose come la cache locale dei browser (si può usare invece la cache del proxy Squid installato su tjener) e salvare i file nel volume H: invece che in "My Documents".
Inoltre devono anche essere aggiunte groupmap per ogni gruppo di utenti
inserito attraverso GOsa²
. Se si vuole che
i propri gruppi di utenti siano disponibili in Windows per esempio per gli
script netlogon o per altre azioni dipendenti dai gruppi, è possibile
aggiungerli adattando il seguente comando. Samba funzionerà anche senza
questo comando, ma le macchine Windows non saranno a conoscenza dei gruppi.
/usr/bin/net groupmap add unixgroup=students \ type=domain ntgroup="students" \ comment="All students in the school"
FIXME: It would be even better to first/also explain user groups for Windows with GOsa² (and then show an example for the command line)
Se si vuole controllare i gruppi di utenti in Windows, occorre scaricare lo
strumento IFMEMBER.EXE
dalla Microsoft. Poi
si può usarlo per esempio nello script di logon che sta in tjener in
/etc/samba/netlogon/LOGON.BAT
.
Gli utenti che portano i propri portatili con XP da casa, possono comunque connettersi a tjener usando le loro credenziali skolelinux se hanno configurato il workgroup come SKOLELINUX. È necessario disabilitare il firewall Windows prima che tjener appaia nelle Risorse di Rete (o qualunque altro nome abbia adesso).
I profili mobili contengono l'ambiente di lavoro dell'utente che include il desktop con le sue icone e configurazioni. Alcuni esempi di questo ambiente sono i file personali, le icone e i menu del desktop, i colori dello schermo, la configurazione del mouse, grandezza e posizione delle finestre, la configurazione delle applicazioni, della rete e delle stampanti. I profili mobili sono disponibili in qualsiasi luogo da cui l'utente si collega, a patto che il server sia disponibile.
Dato che il profilo è copiato dal server sulla macchina quando ci si collega e copiato sul server quando ci si disconnette dalla rete, profili pesanti possono rendere il login/logout di Windows penosamente lento. Ci sono molte ragioni che spiegano la pesantezza del profilo, ma la principale è che gli utenti salvano i loro file nel desktop o nei documenti di Windows invece che nella loro directory home. Anche alcuni programmi mal progettati usano il profilo per memorizzare i dati e come spazio per annotazioni.
Un approccio educativo: un modo per affrontare i profili troppo pesanti è spiegare il problema agli utenti. Chiedere loro di non archiviare i loro file nel desktop e se non vogliono ascoltare dire loro di non lamentarsi se il loro login è molto lento.
Messa a punto dei profili: un modo diverso per affrontare il problema è cancellare parte del profilo e indirizzare altre parti a un archivio regolare. Si trasferisce cioè il lavoro dell'utente all'amministratore, aggiungendo complessità all'installazione. Ci sono almeno tre modi per modificare le parti che vengono rimosse dal profilo mobile.
FIXME: Maybe it is better to purge the examples. People who want to use roaming profiles should know what they are doing ...
Nota Gli esempi sono superati da quando
in wheezy anche kerberos è stato configurato per samba!
Teoricamente si dovrebbe trovare un smb.conf di esempio nella lingua locale
inserito dall'installazione su tjener sotto
/usr/share/debian-edu-config/examples/
. Il
file sorgente è in inglese ed è chiamato
smb-roaming-profiles-en.conf
; se il file è
tradotto nella propria lingua, occorre cercare il codice di lingua nel nome
del file (la traduzione in tedesco, per esempio, si chiama
smb-roaming-profiles-de.conf
). All'interno
del file di configurazione ci sono un sacco di spiegazioni, ed è utile darci
uno sguardo.
Si può modificare la politica della macchina e copiarla su tutti gli altri computer.
Scegliere un computer con Windows appena installato e eseguire
gpedit.msc
Nella selezione "User Configuration" -> "Administrative Templates" -> "System" -> "User Profiles" -> "Exclude directories in roaming profile", si può inserire un elenco di directory da escludere dal profilo, separate da punti e virgola. Le directory hanno nomi diversi in base alla lingua usata e devono essere scritte nella lingua utilizzato. Esempi di directory da escludere sono:
log
Impostazioni locali
File temporanei Internet
Documenti
Dati applicazioni
File temporanei Internet
Salvare i cambiamenti e uscire dall'editor dei testi.
Copiare c:\windows\system32\GroupPolicy
in
tutte le altre macchine Windows.
Buona idea è copiarlo nel proprio sistema di installazione del sistema operativo Windows per far sì che venga incluso al momento dell'installazione.
Se si usa il vecchio editor di politiche di Windows
poledit.exe
), si può creare un file di
policy (NTConfig.pol) e metterlo nella condivisione netlogon su
tjener. Questo avrebbe il vantaggio di funzionare quasi immediatamente su
tutte le macchine Windows.
Da qualche tempo l'editor di politiche è stato rimosso dal sito della Microsoft, ma è ancora disponibile come parte degli strumenti ORK.
Con poledit.exe
si possono creare file
.pol. Se si mette uno di questi file in tjener come
/etc/samba/netlogon/NTLOGON.POL
questo sarà
letto da tutte le macchine Windows automaticamente e temporaneamente
sovrascriverà il registro, applicando così tutti i cambiamenti.
Per avere un uso ragionevole di poledit.exe
occorre anche scaricare i file .adm congruenti con il sistema operativo e le
applicazioni usati, altrimenti non è possibile definire molte impostazioni
in poledit.exe
.
Attenzione che i nuovi strumenti per la politica dei gruppi,
gpedit.msc
e
gpmc.msc
non creano file .pol: entrambi
possono operare solo sulla macchina locale o hanno bisogno di un server
Active Directory.
Se si capisce il tedesco, http://gruppenrichtlinien.de è un ottimo sito su questo argomento.
Si può modificare il registro di Windows del computer locale e copiare la chiave di registro sugli altri computer
Eseguire Registry Editor.
Occorre trovare HKEY_CURRENT_USER\Software\Microsoft\Windows
NT\CurrentVersion\Winlogon
Usare il menu "Edit menu" -> "New" -> "String Value".
Scrivere ExcludeProfileDirs
Inserire un elenco di percorsi da escludere separati da punti e virgola (nello stesso modo visto per la politica delle macchine).
Si può scegliere, ora, di esportare le chiave di registro come file .reg. Segnare la selezione, clic destro e selezionare "Export".
Salvare il file e fare doppio clic su di esso, o aggiungerlo a uno script per diffonderlo sulle altre macchine.
Fonti:
A volte rimuovere le directory dal profilo non basta. In genere gli utenti perdono i file perché salvano in "My Documents", quando questa directory non viene salvata nel profilo. A volte si può volere ridirigere anche directory usate da software non ben programmati in normali condivisioni della rete.
Tutte le istruzioni date prima per la politica delle macchine si possono
applicare anche qui. Si può usare
gpedit.msc
per modificare la politica e
copiarla su tutte le macchine. Il reindirizzamento dovrebbe essere
disponibile in "User Configuration" -> "Windows Settings" -> "Folder
Redirection". Le directory che può essere utile reindirizzare includono
"Desktop" e "My Documents".
Una cosa da ricordare è che se si attua la ridirezione delle cartelle queste sono automaticamente aggiunte all'elenco delle cartelle da sincronizzare. Se non si vuole utilizzare questa caratteristica la si dovrebbe disabilitare con uno dei seguenti modi:
"User Configuration" -> "Administrative Templates" -> "Network" -> "Offline Files"
"Computer Configuration" -> "Administrative Templates" -> "Network" -> "Offline Files"
Per avere una politica locale occorre disabilitare i profili mobili sulle macchine localmente. Questo lo si fa in genere per macchine particolari, per esempio macchine dedicate, o macchine che dispongono di banda inferiore a quella solita.
Si può usare il metodo della policy della macchina descritto sopra; la chiave è in "Administrative Templates" -> "System" -> "User Profiles" -> "Only allow local profiles".
FIXME: describe roaming profile key for the global policy editor here
Se ognuno ha una propria macchina dedicata e nessun altro può toccarla, la
modifica della configurazione di Samba consente di disattivare i profili
mobili per l'intera rete. Per disattivare i profili mobili si può modificare
il file smb.conf
su tjener e deselezionare
le variabili "logon path" e "logon home", poi riavviare samba.
logon path = "" logon home = ""
A partire da questa versione, scegliendo il profilo server di thin-client o il profilo server combinato, viene installato xrdp, un pacchetto che usa il protocollo Remote Desktop per presentare un login grafico per un client remoto. Gli utenti che usano Microsoft Windows si possono connettere al server di thin-client con in esecuzione xrdp senza installare software aggiuntivo: semplicemente avviando una Remote-Desktop-Connection sulla macchina Windows e connettendosi.
Inoltre, xrdp può connettersi a un server VNC o a un altro server RDP.
Alcune città mettono a disposizione un desktop remoto così che studenti e insegnanti possono accedere a Skolelinux dalle loro abitazioni su computer che hanno Windows, Mac o Linux.
freerdp-x11
è installato in modo
predefinito ed è utilizzabile con RDP e VNC.
RDP; è il modo più facile per accedere a un server di terminale Windows. Un
pacchetto per un client alternativo è
rdesktop
.
Il clent VNC (Virtual Network Computer) dà l'accesso a Skolelinux da
remoto. Un pacchetto per un client alternativo i è
xvncviewer
.
Il client grafico NX dà la possibilità a studenti e insegnanti di accedere da remoto a Skolelinux con computer Windows, Mac o Linux. Una città in Norvegia ha messo a disposizione il supporto NX a tutti gli studenti dal 2005. Hanno detto che questa soluzione è stabile.
Citrix ICA client HowTo per accedere al server di terminale Windows da Skolelinux.
Gli HowTo su http://wiki.debian.org/DebianEdu/HowTo/ sono specifici per utenti o sviluppatori. Spostiamo in questa sezione gli HowTo specifici per gli utenti (e li cancelliamo là)! (Prima occorre chiedere agli autori se sono d'accordo con lo spostamento (vedere la storia di quelle pagine per rintracciarli) e di metterli sotto licenza GPL.)
Con Debian Edu Wheezy (la versione precedente) Samba (v3) è stato completamente configurato per l'utilizzo come controller di dominio NT4 per client Windows XP, Windows Vista e Windows 7. Dopo che una macchina si è collegata al dominio, questa macchina può essere completamente gestita con GOsa².
Questa documentazione presuppone che si abbia installato il server principale Debian Edu e almeno una workstation Debian Edu per verificare che la rete Debian Edu/Skolelinux funzioni. Occorre creare anche alcuni utenti che possono utilizzare senza problemi la workstation Debian Edu. Si presume inoltre che si abbia una workstation Windows XP/Vista/7 a portata di mano, in modo da poter testare il server principale Debian Edu da una macchina Windows.
Dopo l'installazione del server principale Debian Edu l'host Samba \\TJENER dovrebbe essere visibile nelle Risorse di rete di Windows. Il domino Windows di Debian Edu è Skolelinux. Utilizzare una macchina Windows (o un sistema Linux con smbclient) per navigare sull'ambiente condiviso di rete Samba.
START -> Run command
inserire \\TJENER e premere invio
-> una finestra di Windows Explorer dovrebbe aprirsi e mostrare la condivisione netlogon su \\TJENER e forse anche le stampanti se sono state già configurate con Unix/Linux (code CUPS).
Gli account di studenti e insegnanti che sono stati configurati via Gosa² dovrebbero essere in grado di autenticarsi su \\TJENER\HOMES o \\TJENER\<nome_utente> e accedere alla propria directory home con macchine Windows non collegate al dominio Windows SKOLELINUX.
START -> Run command
inserire \\TJENER\HOMES o \\TJENER\<nome_utente> e premere invio
inserire le credenziali dell'account di login (nome utente, password) nella finestra di dialogo che appare
-> una finestra di Windows Explorer si dovrebbe aprire e visualizzare file e cartelle presenti nella propria directory home di Debian Edu.
Per impostazione predefinita solo le cartelle condivise [homes] e [netlogon]
sono esportate; altri esempi di condivisione per studenti e insegnanti
possono essere trovati in
/etc/samba/smb-debian-edu.conf
sul server
principale Debian Edu.
Per utilizzare Samba su TJENER come controller di dominio, le workstation Windows della rete si devono collegare al dominio SKOLELINUX che è fornito dal server principale di Debian Edu.
La prima cosa da fare è quella di accedere con account SKOLELINUX\Administrator. Questo account non deve essere usato per l'utilizzo quotidiano: il suo scopo principale è quello di aggiungere macchine Windows al dominio SKOLELINUX. Per abilitare questo accesso collegarsi a TJENER come primo utente (creato durante l'installazione del server principale) ed eseguire questo comando:
$ sudo smbpasswd -e Administrator
La password di SKOLELINUX\Administrator è stata preconfigurata durante l'installazione del server principale. Occorre usare l'account di root del sistema quando ci si vuole autenticare come SKOLELINUX\Administrator.
Una volta finito con il lavoro di amministrazione assicurarsi di disabilitare di nuovo l'account SKOLELINUX\Administrator:
$ sudo smbpasswd -d Administrator
Assicurarsi che la macchina Windows abbia il nome che si desidera utilizzare nel dominio SKOLELINUX. In caso contrario, occorre prima rinominare la macchina (e quindi riavviare). Il nome host NetBIOS della macchina Windows sarà usato in seguito in GOsa² e non può essere cambiato in quella sede (senza rompere l'appartenenza al dominio di questa macchina).
Il collegamento di macchine Windows XP (testato con Service Pack 3) funziona senza bisogno di alcun intervento.
NOTA: Windows XP Home non supporta il collegamento al dominio, occorre Windows XP Professional.
collegarsi alla macchina Windows XP come Administrator (o con qualsiasi altro account con privilegi di amministrazione)
fare clic su "Start" poi clic-destro su "Computer" e clic su "Properties"
selezionare la scheda "Computer Name" e fare clic su "Change..."
alla voce "Member of", selezionare il controllo vicino a "Domain:", digitare SKOLELINUX e poi fare clic su "OK"
una finestra a comparsa richiederà di inserire le credenziali di un account con i diritti di collegarsi al dominio. Inserire il nome utente SKOLELINUX\Administrator e la password di root, poi fare clic su "OK"
una finestra di conferma a comparsa vi darà il benvenuto al dominio SKOLELINUX. Facendo clic su "OK", un altro messaggio avvertirà che è necessario un riavvio della macchina per applicare le modifiche. Fare clic su "OK"
Dopo il riavvio, quando si fa il login per la prima volta, fare clic sul pulsante "Opzioni >>" e selezionare il dominio SKOLELINUX al posto del dominio locale ("questo computer")
Se il collegamento al dominio è andato a buon fine si dovrebbero visualizzare i dettagli della macchina all'interno di GOsa² (nella sezione di menu: Systems).
Il collegamento al dominio SKOLELINUX per macchine Windows Vista/7 richiede l'installazione di una patch di registro sulle macchine client Windows Vista/7. Questa patch è fornita a questo indirizzo:
\\tjener\netlogon\win7+samba_domain-membership\Win7_Samba3DomainMember.reg
Per maggiorir informazioni si consiglia di consultare il file README_Win7-Domain-Membership.txt incluso nella stessa cartella. Occorre essere sicuri di applicare questa patch come Amministratore locale nel sistema Windows.
Dopo aver applicato la patch precedente e riavviato la macchina si dovrebbe essere in grado di collegarsi al dominio SKOLELINUX:
fare clic su "Start" poi clic-destro su "Computer" e clic su "Properties"
si aprirà la pagina delle informazioni di base del sistema. Sotto "Nome del computer, dominio, e gruppo di lavoro", cliccare su "Modifica impostazioni"
nella pagina delle Proprietà del sistema, fare clic su "Cambia..."
alla voce "Member of", selezionare il controllo vicino a "Domain:", digitare SKOLELINUX e poi fare clic su "OK"
una finestra a comparsa richiederà di inserire le credenziali di un account con i diritti di collegarsi al dominio. Inserire il nome utente SKOLELINUX\Administrator e la password di root, poi fare clic su "OK"
una finestra di conferma a comparsa vi darà il benvenuto al dominio SKOLELINUX. Facendo clic su "OK", un altro messaggio avvertirà che è necessario un riavvio della macchina per applicare le modifiche. Fare clic su "OK"
Dopo il riavvio, quando si fa il login per la prima volta, fare clic sul pulsante "Opzioni >>" e selezionare il dominio SKOLELINUX al posto del dominio locale ("questo computer")
Se il collegamento al dominio è andato a buon fine si dovrebbero visualizzare i dettagli della macchina all'interno di GOsa² (nella sezione di menu: Systems).
Debian Edu è fornito con alcuni script di accesso che preconfigurano il profilo dell'utente di Windows al primo accesso. Quando si accede per la prima volta a una workstation Windows che è stata unita al dominio SKOLELINUX vengono eseguite le seguenti operazioni:
copiare del profilo di Firefox dell'utente in una locazione separata e sua registrazione con Mozilla Firefox su Windows
configurazione del proxy Web e della pagina iniziale di Firefox
configurazione del proxy Web e della pagina iniziale di IE
aggiunta dell'icona MyHome nel Desktop che punta al drive H: e apre Esplora Risorse con un doppio clic
Altri compiti vengono eseguiti a ogni accesso. Per altre indicazioni su
questo argomento, fare riferimento alla cartella
/etc/samba/netlogon
nel server principale
Debian Edu.
Tutti i pacchetti Debian di questa pagina possono essere installati
eseguendo aptitude install
<pacchetto>
o apt-get install
<pacchetto>
(come root).
Moodle è un sistema libero e Open Source per amministrare corsi: un software progettato usando solidi principi pedagogici, per aiutare gli educatori a creare comunità efficaci di apprendimento online. Si può scaricare e usarlo su ogni computer (incluso host web), può adattarsi a un singolo insegnante come a una Università con 200.000 studenti. Alcune scuole in Francia usano Moodle per monitorare le risorse per gli studenti e i loro crediti.
Ci sono siti moodle in tutto il mondo, la maggior parte in Europa e nel Nord America. Controllare il sito di una organizzazione vicino a te per averne un'idea. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina del progetto moodle, inclusa la documentazione e il supporto.
SWI-Prolog è una implementazione open source del linguaggio di programmazione Prolog, usato per insegnare e per le applicazioni web semantiche.
Alcune scuole usano strumenti di controllo come Controlaula o iTALC per supervisionare i propri studenti. Vedere anche iTALC Wiki (e la documentazione nel bug 511387).
Attenzione: assicurarsi di conoscere lo
stato della legislazone del proprio paese sul controllo delle attività degli
utenti di computer.
Alcune scuole usano Squidguard o Dansguardian per limitare l'accesso a Internet.
Alcune scuole usano i prodotti Smarttech per il loro insegnamento. Occorre avere una workstation con driver e software dedicato, Smarttech ha messo a disposizione per essere scaricato software non libero funzionante in un repository per Debian. Una copia locale di questo repository deve essere presente nella rete scolastica per poter installare il software smartboard nelle macchine. Così insegnanti e studenti possono prepararsi per la lezione su ogni computer:
Scaricare il repository come file tar.gz da http://smarttech.com/us/Support/Browse+Support/Download+Software/Software/SMART+Notebook+collaborative+learning+software/Previous+versions/SMART+Notebook+10_2+for+Linux.
# spostare il file tar.gz in una directory repository nella webroot della rete della scuola (in modo predefinito posizionata su tjener): root@tjener:~# mkdir /etc/debian-edu/www/debian mv smartnotebook10_2sp1debianrepository.tar.gz /etc/debian-edu/www/debian # spostarsi nella nuova directory root@tjener:~# cd /etc/debian-edu/www/debian # estrarre il file root@tjener:~# tar xzvf smartnotebook10_2sp1debianrepository.tar.gz
Aggiungere le seguenti righe a
/etc/debian-edu/www/debian-edu-install.dat.local
:
d-i apt-setup/local1/repository string http://www/debian/ stable non-free d-i apt-setup/local1/comment string SMART Repo d-i apt-setup/local1/key string http://www/debian/swbuild.asc d-i pkgsel/include string smart-activation,smart-common,smart-gallerysetup,smart-hwr,smart-languagesetup,smart-notebook,smart-notifier,smart-product-drivers
Aggiornare il file di preconfigurazione:
/usr/sbin/debian-edu-pxeinstall
Fatto questo, le nuove installazioni via PXE avranno il software per la SmartBoard installato.
Le istruzioni che seguono sono per l'aggiornamento di chroot di LTSP.
Usare un editor per aggiungere le righe seguenti a
/etc/apt/sources.list
nella chroot:
### SMART Repo deb http://www/debian/ stable non-free
Avviare l'editor in questo modo:
ltsp-chroot -a i386 editor /etc/apt/sources.list
Aggiungere la chiave del repository e installare il software:
ltsp-chroot -a i386 wget http://www/debian/swbuild.asc ltsp-chroot -a i386 apt-key add swbuild.asc ltsp-chroot -a i386 rm swbuild.asc # update the dpkg database and install the wanted packages ltsp-chroot -a i386 aptitude update ltsp-chroot -a i386 aptitude install smart-activation,smart-common,smart-gallerysetup,smart-hwr,smart-languagesetup,smart-notebook,smart-notifier,smart-product-drivers
Gli HowTo a http://wiki.debian.org/DebianEdu/HowTo/ sono per utenti o sviluppatori. Spostiamo in questa sezione gli HowTo specifici per gli utenti (e li cancelliamo là)! (Prima occorre chiedere agli autori se sono d'accordo con lo spostamento e di metterli sotto licenza GPL - vedere la storia di quelle pagine per rintracciarli.)
http://wiki.debian.org/DebianEdu/HowTo/TeacherFirstStep - incompleto, ma interessante
Ogni utente dovrebbe cambiare la sua password utilizzando GOsa². Per fare
questo, basta usare un browser e collegarsi a
https://www/gosa/
.
L'uso di GOsa² per cambiare la password garantisce che le password di Kerberos (krbPrincipalKey), LDAP (userPassword) e di Samba (sabmaNTPassword e smbaLMPassword) siano le stesse.
Il cambio delle password con l'uso di PAM funziona (vale a dire al prompt di login KDM/GDM), ma questo aggiornerà solo la password di Kerberos e non quelle di Samba e GOsa² (LDAP). Così dopo aver cambiato al prompt di login la password, si deve cambiarla anche utilizzando GOsa².
Le applicazioni Java indipendenti sono supportate senza bisogno di alcun intervento dal runtime Java OpenJDK.
Tutti gli utenti possono mandare e ricevere posta all'interno della
rete. Per poter inviare e ricevere posta elettronica al di fuori della rete
interna, l'amministratore deve configurare il server di posta
exim4
in base alla situazione locale,
eseguendo dpkg-reconfigure exim4-config
.
Ogni utente che vuol utilizzare KMail (o Icedove, non installato di default) ha bisogno di configurarli come segue. Per un utente con username jdoe l'indirizzo email interno è jdoe@postoffice.intern.
Avviare KMail
Chiudere il suggerimento del giorno
Cancellare l'account Assistant
Aprire Settings/Configure KMail
Modificare l'identità predefinita
inserire l'indirizzo email
assicurarsi che 'postoffice.intern' sia il dominio di default (tab Advanced)
click OK
Scegliere Accounts fuori dal menu
click add
scegliere imap-server (disattivare KWallet ogni volta che appare)
inserire 'intern' come nome di account e 'postoffice.intern' come server imap
verificare se il nome utente è presente
non inserire la password, dato che sarà utilizzata quella di Kerberos
click sulla scheda Advanced
click su 'Auto detect', quindi cambiare manualmente l'autenticazione manually da 'Login' a 'GSSAPI'
click ok
accettare il certificato (per sempre)
click ok
Aprire Settings/Configure KMail per configurare Sending
click Add
inserire 'intern' come nome e impostarlo come predefinito, scegliere SMTP
click 'Create and Configure'
inserire 'postoffice.intern' come nome del server della posta in uscita
spuntare 'server requires authentication'
inserire il nome utente username; di nuovo non inserire la password
click OK
click su sulla voce server configurato, poi click su 'Modify'
click su configurazione avanzata
click su detect automatically
click due volte su OK
Ora si dovrebbe essere in grado di leggere l'e-mail di benvenuto (messaggio successivo).
Avviare Icedove
Click su 'Skip this and use my existing email'
Inserire il proprio indirizzo email
Deselezionare 'Remember password'
Non inserire la password, dato che sarà utilizzata quella di Kerberos
Click su 'Continue'
Click su 'Manual config'
Sotto Authentication, cambiare 'Kerberos/GSSAPI' per SMTP
Click su 'Done'
si apre un avviso, spunta 'Ho compreso i rischi' e click su 'Done'
Al primo accesso nella inbox click su 'Confirm Security Exception' per accettare il certificato
Se si lavora su una workstation senza dischi, non si dispone in modo predefinito di un TGT Kerberos. Per ottenerne uno, fare clic sul pulsante credenziali nella barra di sistema. Inserire la password e il ticket sarà concesso.
Ci sono utenti Debian Edu in tutto il mondo. Un modo semplice per
contribuire è avvertirci che esistete e che usate Debian Edu: questo ci
motiva molto ed è perciò già un modo concreto per contribuire.
Il progetto Debian Edu mette a disposizione un database di scuole e utenti del sistema per aiutare gli utenti a incontrarsi, e anche per avere un'idea di dove gli utenti sono localizzati. Per favore fateci sapere della vostra installazione registrandoti in questo database. Per registrare la vostra scuola usate questa scheda.
A oggi ci sono team in Norvegia, Germania, nella regione di Estremadura in Spagna, Taiwan e Francia. Partecipanti e utenti "isolati" sono presenti in Grecia, Olanda, Giappone e nel resto del mondo.
La sezione di supporto spiega e fornisce collegamenti a risorse localizzate: contribuire e supportare sono le due facce della stessa medaglia.
A livello internazionale siamo organizzati in differenti team che lavorano in diversi ambiti.
La mailing list degli sviluppatori è lo strumento principale per la comunicazione, anche se si hanno mensilmente incontri su IRC in #debian-edu su irc.debian.org e meno frequentemente incontri dal vivo. I nuovi contributori dovrebbero leggere http://wiki.debian.org/DebianEdu/ArchivePolicy.
Un buon modo per sapere ciò che sta accadendo nello sviluppo di Debian Edu è iscriversi alla mailing list commit.
Questo documento ha bisogno del vostro aiuto! Prima di tutto non è ancora finito: se lo avete letto avete visto numerosi FIXME all'interno del testo. Se sapete (anche solo un po') ciò che andrebbe spiegato in quei punti, considerate l'idea di condividere la vostra conoscenza con noi.
Il sorgente del testo è un wiki e può essere modificato con il browser web, occorre collegarsi a http://wiki.debian.org/DebianEdu/Documentation/Jessie/ e si può contribuire facilmente. Nota: per prima cosa è necessario un account per modificare le pagine; è necessario creare un nuovo utente wiki.
Un altro modo per contribuire e aiutare gli utenti è tradurre il software e la documentazione. Informazioni su come tradurre questo documento possono essere trovate nella sezione traduzione di questo libro. Cercate di aiutarci nello sforzo di traduzione di questo libro!
https://init.linpro.no/mailman/skolelinux.no/listinfo/admin-discuss - mailing list di supporto
#debian-edu su irc.debian.org; canale IRC, quasi sempre relativo allo
sviluppo: non aspettarsi un supporto in tempo reale anche se spesso questo
accade
https://init.linpro.no/mailman/skolelinux.no/listinfo/bruker - mailing list di supporto
https://init.linpro.no/mailman/skolelinux.no/listinfo/linuxiskolen - mailing-list dell'organizzazione degli sviluppatori in Norvegia (FRISK)
#skolelinux su irc.debian.org - canale IRC per aiutare utenti norvegesi
http://lists.debian.org/debian-edu-german - mailing list di supporto
http://wiki.skolelinux.de - wiki con molti HowTo, etc.
#skolelinux.de su irc.debian.org - canale IRC per supportare gli utenti tedeschi
http://lists.debian.org/debian-edu-french - mailing list di supporto
http://www.skolelinux.es - portale spagnolo
L'elenco delle ditte che offrono un supporto professionale è disponibile a http://wiki.debian.org/DebianEdu/Help/ProfessionalHelp.
Questa è la prima beta release di Debian Edu 8+edu0. Si prega di inviare segnalazioni e commenti a debian-edu@lists.debian.org!
Per le nuove versioni dell'installatore di Debian Jessie, vedere per maggiori dettagli il manuale di installazione.
Tutto ciò che è nuovo in Debian Jessie 8.0, ad esempio:
Linux kernel 3.16.x
Ambienti di desktop: KDE Plasma Workspace 4.11.13, GNOME 3.14, Xfce 4.10, LXDE 0.5.6
nuovo ambiente opzionale di desktop: MATE 1.8
KDE Plasma Workspace è installato di default; consultare questo manuale per sceglierne un altro.
i browser web sono Iceweasel 31 ESR e Chromium 41
LibreOffice 4.3.3
Software educativo GCompris 14.12
Editor musicale Rosegarden 14.02
GOsa 2.7.4
LTSP 5.5.4
nuovo framework di boot: systemd. Maggiori informazioni sono disponibili nella pagina wiki di systemd di Debian e nel manuale di systemd.
Debian Jessie comprende circa 42000 pacchetti disponibili per l'installazione.
Altre informazioni su Debian Jessie 8 sono disponibili nelle note di rilascio e nel manuale di installazione.
Aggiornate le traduzioni per i modelli usati dall'installatore. Questi modelli sono disponibili in 29 lingue.
Sono state completate due traduzioni del manuale: olandese e Bokmål norvegese.
Il Manuale Debian Edu Jessie è completamente tradotto in tedesco, francese, italiano, danese, olandese e Bokmål norvegese. Una versione parzialmente tradotte esiste in spagnolo.
squid: l'arresto e il riavvio del server principale
richiede più tempo per la nuova impostazione predefinita
shutdown_lifetime 30 seconds
. Per esempio
il ritardo può essere impostato a 10 secondi aggiungendo la linea
shutdown_lifetime 10 seconds
a
/etc/squid3/squid.conf
.
ssh: all'utente root non è più consentito di effettuare
il login via SSH con password. La vecchia impostazione predefinita
PermitRootLogin yes
è stata sostituita con
PermitRootLogin without-password
, quindi le
chiavi ssh non funzioneranno.
slbackup-php: per poter utilizzare il sito slbackup-php
(che utilizza gli account di accesso di root tramite ssh), bisogna impostare
temporaneamente PermitRootLogin yes
in
/etc/ssh/sshd_config
.
sugar: il desktop di Sugar desktop è stato rimosso da Debian Jessie e non è disponibile in Debian Edu jessie.
Questo documento è scritto e sotto copyright Holger Levsen (2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016), Petter Reinholdtsen (2001, 2002, 2003, 2004, 2007, 2008, 2009, 2010, 2012, 2014), Daniel Heß (2007), Patrick Winnertz (2007), Knut Yrvin (2007), Ralf Gesellensetter (2007), Ronny Aasen (2007), Morten Werner Forsbring (2007), Bjarne Nielsen (2007, 2008), Nigel Barker (2007), José L. Redrejo Rodríguez (2007), John Bildoy (2007), Joakim Seeberg (2008), Jürgen Leibner (2009, 2010, 2011, 2012, 2014), Oded Naveh (2009), Philipp Hübner (2009, 2010), Andreas Mundt (2010), Olivier Vitrat (2010, 2012), Vagrant Cascadian (2010), Mike Gabriel (2011), Justin B Rye (2012), David Prévot (2012), Wolfgang Schweer (2012, 2013, 2014, 2015), Bernhard Hammes (2012) e Joe Hansen (2015) ed è rilasciato sotto licenza GPL2 o versioni successive. Buon divertimento!
Se si aggiungono contenuti a questo documento, farlo solo se si è l'autore. Occorre rilasciarlo alle stesse condizioni ! Poi inserire il proprio nome qui e rilasciarlo sotto licenza "GPL v2 o successiva".
La traduzione spagnola è protetta da copyright di José L. Redrejo Rodríguez (2007), Rafael Rivas (2009, 2010, 2011, 2012, 2015) e Norman Garcia (2010, 2012, 2013) rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione norvegese bokmål è protetta da copyright di Petter Reinholdtsen (2007, 2012, 2014, 2015), Håvard Korsvoll (2007-2009), Tore Skogly (2008), Ole-Anders Andreassen (2010), Jan Roar Rød (2010), Ole-Erik Yrvin (2014), Ingrid Yrvin (2014, 2015), Hans Arthur Kielland Aanesen (2014), Knut Yrvin (2014), FourFire Le'bard (2014), Stefan Mitchell-Lauridsen (2014) e Ragnar Wisløff (2014) e rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione tedesca è protetta da copyright di Holger Levsen (2007), Patrick Winnertz (2007), Ralf Gesellensetter (2007, 2009), Roland F. Teichert (2007, 2008, 2009), Jürgen Leibner (2007, 2009, 2011, 2014), Ludger Sicking (2008, 2010), Kai Hatje (2008), Kurt Gramlich (2009), Franziska Teichert (2009), Philipp Hübner (2009), Andreas Mundt (2009, 2010) e Wolfgang Schweer (2012, 2013, 2014, 2015), rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione italiana è protetta da copyright di Claudio Carboncini (2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015) e Beatrice Torracca (2013, 2014) rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione francese è protetta da copyright di Christophe Masson Christophe Masson (2008), Olivier Vitrat (2010), Cédric Boutillier (2012, 2013, 2014, 2015), Jean-Paul Guilloneau (2012), David Prévot (2012), Thomas Vincent (2012) and the French l10n team (2009, 2010, 2012), rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione in danese è protetta da copyright da Joe Hansen (2012, 2013, 2014, 2015) e rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
La traduzione in olandese è protetta da copyright da Frans Spiesschaert (2014, 2015) e rilasciata sotto licenza GPL v2 o successiva.
Esistono traduzioni complete di questo documento in tedesco, italiano, francese, danese, olandese e Bokmål norvegese. C'è una traduzione incompleta in spagnolo . Questa è una panoramica online di tutte le lingue.
Le traduzioni di questo documento sono in file PO come la maggioranza dei
progetti di software libero. Maggiori informazioni sul processo di
traduzione possono essere trovate in
usr/share/doc/debian-edu-doc/README.debian-edu-jessie-manual-translations
.
Anche il repository Git (vedere sotto) contiene questo file. Se si desidera
aiutare a tradurre questo documento dai uno sguardo per
specifiche convenzioni per le lingue.
Per inviare la propria traduzione è necessario essere membro delprogetto
Alioth debian-edu
. Se il tuo username
Alioth è diverso da quello locale, creare o modificare
~/.ssh/config
. Ci dovrebbe essere una voce
del tipo:
Host git.debian.org User <proprio-nome-utente-alioth>
Controllare poi i sorgenti debian-edu-doc
usando l'accesso ssh: git clone
git+ssh://git.debian.org/git/debian-edu/debian-edu-doc.git
Se si desidera solo tradurre, è sufficiente controllare alcuni file da Git (che può essere fatto in forma anonima) e creare patch. Si prega di inviare un bug verso il pacchetto debian-edu-doc e allegare il file PO a bugreport. Qui si possono trovare istruzioni su come inviare i bug.
Si può fare il checkout dei sorgenti di
debian-edu-doc
da anonimo con il comando
seguente (occorre avere il pacchetto git
installato):
git clone
git://anonscm.debian.org/debian-edu/debian-edu-doc.git
Modificare poi
documentation/debian-edu-jessie/debian-edu-wheezy-manual.$CC.po
(dove occorre rimpiazzare $CC con il codice della propria lingua). Ci sono
molto strumenti disponibili per la traduzione, suggeriamo di usare
lokalize
.
In seguito occorre fare direttamente il commit in Git (se si hanno i permessi per farlo) o mandare il file attraverso una segnalazione di bug.
Per aggiornare la copia locale del repository usare il seguente comando
all'interno della directory debian-edu-doc
:
git pull
Leggere /usr/share/doc/debian-edu-doc/README.debian-edu-jessie-manual-translations per trovare informazioni su come creare un nuovo file PO per la lingua se ancora non ne esiste uno e come aggiornare le traduzioni.
Occorre tenere presente che questo manuale è ancora in fase di sviluppo, quindi non bisogna tradurre ogni stringa che contiene "FIXME".
Informazioni di base su Alioth (l'host dove è localizzato il nostro repository Git) e Git sono disponibili su http://wiki.debian.org/Alioth/Git.
Se non si è mai usato Git, dare uno sguardo al libro Pro Git che ha un capitolo su come
registrare i cambiamenti nel repository. Se si preferisce
un'interfaccia grafica per Git invece di usare la riga di comando, si può
provare il pacchetto gitk
.
Riportare qualsiasi tipo di problema.
Note to translators: there is no need to translate the GPL license text.
Copyright (C) 2007-2016 Holger Levsen < holger@layer-acht.org > e altri, vedere il capitolo sul copyright per l'elenco completo dei proprietari del copyright.
Questo programma è software libero; è possibile ridistribuirlo e/o modificarlo secondo i termini della licenza GNU General Public License, come pubblicata dalla Free Software Foundation; versione 2 della licenza, o (a scelta) una versione più recente.
Questo programma è distribuito nella speranza che possa risultare utile, ma SENZA ALCUNA GARANZIA, nemmeno la garanzia implicità di COMMERCIABILITÀ o APPLICABILITÀ PER UNO SCOPO PARTICOLARE. Per maggiori dettagli consultare la GNU General Public License.
Una copia della licenza dovrebbe essere stata fornita con qusto programma. In caso contrario scrivere a: Free Software Foundation, Inc., 51 Franklin Street, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301 USA.
Version 2, June 1991
Copyright (C) 1989, 1991 Free Software Foundation, Inc. 51 Franklin Street, Fifth Floor, Boston, MA 02110-1301, USA. Everyone is permitted to copy and distribute verbatim copies of this license document, but changing it is not allowed.
0. This License applies to any program or other work which contains a notice placed by the copyright holder saying it may be distributed under the terms of this General Public License. The "Program", below, refers to any such program or work, and a "work based on the Program" means either the Program or any derivative work under copyright law: that is to say, a work containing the Program or a portion of it, either verbatim or with modifications and/or translated into another language. (Hereinafter, translation is included without limitation in the term "modification".) Each licensee is addressed as "you".
Activities other than copying, distribution and modification are not covered by this License; they are outside its scope. The act of running the Program is not restricted, and the output from the Program is covered only if its contents constitute a work based on the Program (independent of having been made by running the Program). Whether that is true depends on what the Program does.
1. You may copy and distribute verbatim copies of the Program's source code as you receive it, in any medium, provided that you conspicuously and appropriately publish on each copy an appropriate copyright notice and disclaimer of warranty; keep intact all the notices that refer to this License and to the absence of any warranty; and give any other recipients of the Program a copy of this License along with the Program.
You may charge a fee for the physical act of transferring a copy, and you may at your option offer warranty protection in exchange for a fee.
2. You may modify your copy or copies of the Program or any portion of it, thus forming a work based on the Program, and copy and distribute such modifications or work under the terms of Section 1 above, provided that you also meet all of these conditions:
a) You must cause the modified files to carry prominent notices stating that you changed the files and the date of any change.
b) You must cause any work that you distribute or publish, that in whole or in part contains or is derived from the Program or any part thereof, to be licensed as a whole at no charge to all third parties under the terms of this License.
c) If the modified program normally reads commands interactively when run, you must cause it, when started running for such interactive use in the most ordinary way, to print or display an announcement including an appropriate copyright notice and a notice that there is no warranty (or else, saying that you provide a warranty) and that users may redistribute the program under these conditions, and telling the user how to view a copy of this License. (Exception: if the Program itself is interactive but does not normally print such an announcement, your work based on the Program is not required to print an announcement.)
These requirements apply to the modified work as a whole. If identifiable sections of that work are not derived from the Program, and can be reasonably considered independent and separate works in themselves, then this License, and its terms, do not apply to those sections when you distribute them as separate works. But when you distribute the same sections as part of a whole which is a work based on the Program, the distribution of the whole must be on the terms of this License, whose permissions for other licensees extend to the entire whole, and thus to each and every part regardless of who wrote it.
Thus, it is not the intent of this section to claim rights or contest your rights to work written entirely by you; rather, the intent is to exercise the right to control the distribution of derivative or collective works based on the Program.
In addition, mere aggregation of another work not based on the Program with the Program (or with a work based on the Program) on a volume of a storage or distribution medium does not bring the other work under the scope of this License.
3. You may copy and distribute the Program (or a work based on it, under Section 2) in object code or executable form under the terms of Sections 1 and 2 above provided that you also do one of the following:
a) Accompany it with the complete corresponding machine-readable source code, which must be distributed under the terms of Sections 1 and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,
b) Accompany it with a written offer, valid for at least three years, to give any third party, for a charge no more than your cost of physically performing source distribution, a complete machine-readable copy of the corresponding source code, to be distributed under the terms of Sections 1 and 2 above on a medium customarily used for software interchange; or,
c) Accompany it with the information you received as to the offer to distribute corresponding source code. (This alternative is allowed only for noncommercial distribution and only if you received the program in object code or executable form with such an offer, in accord with Subsection b above.)
The source code for a work means the preferred form of the work for making modifications to it. For an executable work, complete source code means all the source code for all modules it contains, plus any associated interface definition files, plus the scripts used to control compilation and installation of the executable. However, as a special exception, the source code distributed need not include anything that is normally distributed (in either source or binary form) with the major components (compiler, kernel, and so on) of the operating system on which the executable runs, unless that component itself accompanies the executable.
If distribution of executable or object code is made by offering access to copy from a designated place, then offering equivalent access to copy the source code from the same place counts as distribution of the source code, even though third parties are not compelled to copy the source along with the object code.
4. You may not copy, modify, sublicense, or distribute the Program except as expressly provided under this License. Any attempt otherwise to copy, modify, sublicense or distribute the Program is void, and will automatically terminate your rights under this License. However, parties who have received copies, or rights, from you under this License will not have their licenses terminated so long as such parties remain in full compliance.
5. You are not required to accept this License, since you have not signed it. However, nothing else grants you permission to modify or distribute the Program or its derivative works. These actions are prohibited by law if you do not accept this License. Therefore, by modifying or distributing the Program (or any work based on the Program), you indicate your acceptance of this License to do so, and all its terms and conditions for copying, distributing or modifying the Program or works based on it.
6. Each time you redistribute the Program (or any work based on the Program), the recipient automatically receives a license from the original licensor to copy, distribute or modify the Program subject to these terms and conditions. You may not impose any further restrictions on the recipients' exercise of the rights granted herein. You are not responsible for enforcing compliance by third parties to this License.
7. If, as a consequence of a court judgment or allegation of patent infringement or for any other reason (not limited to patent issues), conditions are imposed on you (whether by court order, agreement or otherwise) that contradict the conditions of this License, they do not excuse you from the conditions of this License. If you cannot distribute so as to satisfy simultaneously your obligations under this License and any other pertinent obligations, then as a consequence you may not distribute the Program at all. For example, if a patent license would not permit royalty-free redistribution of the Program by all those who receive copies directly or indirectly through you, then the only way you could satisfy both it and this License would be to refrain entirely from distribution of the Program.
If any portion of this section is held invalid or unenforceable under any particular circumstance, the balance of the section is intended to apply and the section as a whole is intended to apply in other circumstances.
It is not the purpose of this section to induce you to infringe any patents or other property right claims or to contest validity of any such claims; this section has the sole purpose of protecting the integrity of the free software distribution system, which is implemented by public license practices. Many people have made generous contributions to the wide range of software distributed through that system in reliance on consistent application of that system; it is up to the author/donor to decide if he or she is willing to distribute software through any other system and a licensee cannot impose that choice.
This section is intended to make thoroughly clear what is believed to be a consequence of the rest of this License.
8. If the distribution and/or use of the Program is restricted in certain countries either by patents or by copyrighted interfaces, the original copyright holder who places the Program under this License may add an explicit geographical distribution limitation excluding those countries, so that distribution is permitted only in or among countries not thus excluded. In such case, this License incorporates the limitation as if written in the body of this License.
9. The Free Software Foundation may publish revised and/or new versions of the General Public License from time to time. Such new versions will be similar in spirit to the present version, but may differ in detail to address new problems or concerns.
Each version is given a distinguishing version number. If the Program specifies a version number of this License which applies to it and "any later version", you have the option of following the terms and conditions either of that version or of any later version published by the Free Software Foundation. If the Program does not specify a version number of this License, you may choose any version ever published by the Free Software Foundation.
10. If you wish to incorporate parts of the Program into other free programs whose distribution conditions are different, write to the author to ask for permission. For software which is copyrighted by the Free Software Foundation, write to the Free Software Foundation; we sometimes make exceptions for this. Our decision will be guided by the two goals of preserving the free status of all derivatives of our free software and of promoting the sharing and reuse of software generally.
NO WARRANTY
11. BECAUSE THE PROGRAM IS LICENSED FREE OF CHARGE, THERE IS NO WARRANTY FOR THE PROGRAM, TO THE EXTENT PERMITTED BY APPLICABLE LAW. EXCEPT WHEN OTHERWISE STATED IN WRITING THE COPYRIGHT HOLDERS AND/OR OTHER PARTIES PROVIDE THE PROGRAM "AS IS" WITHOUT WARRANTY OF ANY KIND, EITHER EXPRESSED OR IMPLIED, INCLUDING, BUT NOT LIMITED TO, THE IMPLIED WARRANTIES OF MERCHANTABILITY AND FITNESS FOR A PARTICULAR PURPOSE. THE ENTIRE RISK AS TO THE QUALITY AND PERFORMANCE OF THE PROGRAM IS WITH YOU. SHOULD THE PROGRAM PROVE DEFECTIVE, YOU ASSUME THE COST OF ALL NECESSARY SERVICING, REPAIR OR CORRECTION.
12. IN NO EVENT UNLESS REQUIRED BY APPLICABLE LAW OR AGREED TO IN WRITING WILL ANY COPYRIGHT HOLDER, OR ANY OTHER PARTY WHO MAY MODIFY AND/OR REDISTRIBUTE THE PROGRAM AS PERMITTED ABOVE, BE LIABLE TO YOU FOR DAMAGES, INCLUDING ANY GENERAL, SPECIAL, INCIDENTAL OR CONSEQUENTIAL DAMAGES ARISING OUT OF THE USE OR INABILITY TO USE THE PROGRAM (INCLUDING BUT NOT LIMITED TO LOSS OF DATA OR DATA BEING RENDERED INACCURATE OR LOSSES SUSTAINED BY YOU OR THIRD PARTIES OR A FAILURE OF THE PROGRAM TO OPERATE WITH ANY OTHER PROGRAMS), EVEN IF SUCH HOLDER OR OTHER PARTY HAS BEEN ADVISED OF THE POSSIBILITY OF SUCH DAMAGES.
END OF TERMS AND CONDITIONS
Al momento non sono disponibili CD/DVD Live per Debian Edu, ma lo potrebbero
essere finalmente.
Desktop XFCE
Tutti i pacchetti del profilo Standalone
Tutti i pacchetti nel task laptop
Desktop XFCE
Tutti i pacchetti del profilo Workstation
Tutti i pacchetti nel task laptop
Per attivare una traduzione specifica, all'avvio usare l'opzione
locale=ll_CC.UTF-8
, dove ll_CC.UTF-8 è il
nome della localizzazione desiderata. Per rendere disponibile una tastiera
specifica occorre inserire l'opzione
keyb=KB
dove KB è la disposizione di
tastiera desiderata. Segue l'elenco dei codici locali più usati:
Lingua (regione): |
Valore locale: |
Disposizione di tastiera: |
Norvegese bokmål |
nb_NO.UTF-8 |
no |
Norvegese nynorsk |
nn_NO.UTF-8 |
no |
Tedesco |
de_DE.UTF-8 |
de |
Francese (Francia) |
fr_FR.UTF-8 |
fr |
Greco (Grecia) |
el_GR.UTF-8 |
el |
Giuapponese |
ja_JP.UTF-8 |
jp |
Sami settentrionale (Norvegia) |
se_NO |
no(smi) |
L'elenco completo è disponibile in /usr/share/i18n/SUPPORTED
, ma solo le localizzazioni UTF-8 sono supportate
nell'immagine live. Non tutte le localizzazioni hanno però le traduzioni
installate. I nomi delle disposizioni di tastiera si trovano in
/usr/share/keymaps/i386/.
La password per l'utente è "user", root non ha una password selezionata.
Aggiornati artwork e il nuovo logo di Debian Edu / Skolelinux, visibile durante la installazione, nella schermata di login e come sfondo del desktop.
Per le nuove versioni dell'installatore da Debian Wheezy, vedere per maggiori dettagli il manuale di installazione.
L'immagine del DVD è stata abbandonata, invece è stata aggiunta un'immagine per flash drive USB / Blu-ray, che si comporta come l'immagine del DVD, ma che è troppo grande per stare dentro un DVD.
Tutto ciò che è nuovo in Debian Wheezy 7.1, ad esempio:
Linux kernel 3.2.x
Ambienti desktop KDE "Plasma" 4.8.4, GNOME 3.4, Xfce 4.8.6 e LXDE 0.5.5 (KDE "Plasma" è installato in modo predefinito; per scegliere GNOME, Xfce o LXDE: vedere il manuale.)
Browser web Iceweasel 17 ESR
LibreOffice 3.5.4
LTSP 5.4.2
GOsa 2.7.4
Sistema di stampa CUPS 1.5.3
Software educativo GCompris 12.01
Editor musicale Rosegarden 12.04
Editor per le immagini Gimp 2.8.2
Universo virtuale Celestia 1.6.1
Osservatorio virtuale Stellarium 0.11.3
Scratch 1.4.0.6, ambiente di programmazione visuale
Per le nuove versioni dell'installatore da Debian Wheezy, vedere per maggiori dettagli il manuale di installazione.
Debian Wheezy comprende circa 37000 pacchetti disponibili per l'installazione.
Altre informazioni su Debian Wheezy 7.1 sono disponibili nelle note di rilascio e nel manuale di installazione.
Aggiornate le traduzioni per i modelli usati dall'installatore. Questi modelli sono disponibili in 29 lingue.
Il Manuale Debian Edu Wheezy è completamente tradotto in tedesco, francese, italiano e danese. Versioni parzialmente tradotte esistono in Bokmål norvegese e spagnolo.
Lievi modifiche ad alcuni oggetti e ACL per avere più tipi tra cui scegliere quando si aggiungono i sistemi in GOsa. Ora i sistemi possono essere di tipo server, workstation, stampante, terminale o netdevice.
Nuova attività per desktop Xfce
Le workstation senza dischi LTSP funzionano senza alcuna configurazione.
Sulla rete dei server di thin client (con impostazione predefinita 192.168.0.0/24), le macchine funzionano per impostazione predefinita, come workstation diskless se sono abbastanza potenti.
GUI di GOsa: ora alcune opzioni che sembravano essere disponibili, ma che non sono funzionali, sono in grigio (o non sono cliccabili). Alcune schede sono completamente nascoste all'utente finale, altre anche per l'amministratore GOsa.
Se si usa KDE "Plasma" su macchine autonome o mobili, almeno Konqueror, Chromium e Step a volte non funzionano così come installati quando sono usate fuori dalla rete principale, in quanto è richiesto l'utilizzo di un proxy per usare l'altra rete ma non viene trovata alcuna informazione wpad.dat. Soluzione: usare Iceweasel o configurare manualmente il proxy.
Debian Edu 6.0.7+r1 nome in codice "Squeeze" è un aggiornamento incrementale di Debian Edu 6.0.4+r0, che contiene tutte le modifiche tra Debian 6.0.4 e 6.0.7 nonché le seguenti modifiche:
sitesummary è stato aggiornato da 0.1.3 a 0.1.8
La configurazione di Nagios è stata resa più robusta ed efficiente
Adattato al kernel 3.X
debian-edu-doc da 1.4~20120310~6.0.4+r0 a 1.4~20130228~6.0.7+r1
Aggiornamenti minori dal wiki
Traduzione danese ora completa
debian-edu-config da 1.453 a 1.455
Corretto /etc/hosts per workstation senza dischi LTSP. Chiuso: #699880
Far funzionare lo script ltsp_local_mount per più dispositivi.
Corretta la politoca utente di Kerberos che non fa scadere la password dopo 2 giorni. Chiuso: #664596
I caratteri "#" nella password dell'utente root o del primo utente sono gestibili. Chiuso: #664976
Correzioni per gosa-sync:
Non fallisce se la password contiene "
Non rivela la striga della nuova password in syslog
Correzioni per gosa-create:
Invalida la cache di libnss prima di applicare i cambiamenti
Molti errori durante l'importazione di massa di utenti in GOsa²
plugin gosa-netgroups: non cancella le voci del tipo di attributo "memberNisNetgroup". Chiuso: #687256
Il primo utente ora usa la stessa politica di Kerberos come tutti gli altri utenti
Aggiunta la pagina web danese
debian-edu-install da 1.528 a 1.530
Migliorato il supporto e la documentazione per la preconfigurazione
Aggiornati artwork e il nuovo logo di Debian Edu / Skolelinux, visibile durante la installazione, nella schermata di login e come sfondo del desktop.
Sostituito LWAT con GOsa² come interfaccia di amministrazione di LDAP. Vedere sotto e la sezione Iniziare del manuale per maggiori informazioni su GOsa².
Vedere sotto per un elenco del software aggiornato.
Mostra la pagina di benvenuto agli utenti quando questi effettuano il primo accesso. La pagina iniziale predefinita di Iceweasel è ora impostata da LDAP durante l'installazione e all'avvio dei profili di rete. Per le installazioni Standalone è configurata per http://www.skolelinux.org/.
Nuova opzione per l'ambiente desktop LXDE, in aggiunta a KDE (predefinito) e GNOME. Come l'opzione per GNOME, l'opzione di LXDE è supportata solamente dal metodo di installazione da CD.
Velocizzato l'avvio del client LTSP.
Fornita una voce al menu KDE per cambiare la password in GOsa².
Per maggiori informazioni su come cambiare le password (comprese anche le password scadute al prompt di login di KDM/GDM), vedere la sezione del manuale HowTos per utenti.
Aggiunto il collegamento a http://linuxsignpost.org/ sulla pagina iniziale che si presenta ai nuovi utenti.
Tutti i server LTSP sono anche server RDP in modo predefinito.
Migliorata la gestione dei supporti rimovibili sui thin-client. La notifica sul desktop quando si inserisce un nuovo supporto è mostrata più a lungo e fornisce un'opzione per far partire dolphin quando un supporto è inserito.
Per le nuove versioni dell'installatore da Debian Squeeze, vedere per maggiori dettagli il manuale di installazione.
Da quando non si concede più a root di effettuare il login quando si usa
gdm/kdm, viene impostato un utente in LDAP durante l'installazione del
server principale. Questo utente è l'amministratore di GOsa² ed ha anche
l'accesso sudo. Il riordino del menu di Debian Edu è stato anch'esso
attivato, aggiungendo l'utente anche al gruppo
teachers
.
L'immagine .iso
può essere direttamente
copiata su drive USB, per esempio usandodd
o anche cat
.
Nuovo profilo di workstation mobile per i portatili.
L'accesso al dispositivo per tutti gli utenti è ora gestito da PolicyKit e non è necessario essere membri di gruppi extra per accedere ai dispositivi.
Verrà dato un avvertimento quando si cerca di installare su dischi troppo piccoli per il profilo selezionato.
Semplificato il partizionamento per l'installazione Standalone, si ha una partizione separata solo per /home/ e non più per /usr.
Maggiori test nella suite di prova e correzione per alcuni test che in precedenza hanno fallito.
Assicurarsi di segnalare un errore e annullare l'installazione quando si cerca di utilizzare l'immagine netinst senza una connessione a Internet, invece di installare senza messaggi un sistema danneggiato.
Tutto ciò che è nuovo in Debian Squeeze:
compatibilità con FHS v2.3 e per il software sviluppato per la versione 3.2 di LSB.
Linux kernel 2.6.32
Ambienti di desktop KDE "Plasma" 4.4 e GNOME 2.30
Browser web Iceweasel 3.5
OpenOffice.org 3.2.1
Software educativo GCompris 9.3
Editor musicale Rosegarden 10.04.2
Editor per le immagini Gimp 2.6.10
Universo virtuale Celestia 1.6.0
Osservatorio virtuale 0.10.4
Debian Squeeze include più di 10.000 nuovi pacchetti disponibili per l'installazione, compreso il browser Chromium
Altre informazioni su Debian Squeeze 6.0 sono disponibili nelle note di rilascio e nel manuale di installazione.
La rete 10.0.0.0/8 è usata al posto di 10.0.2.0/23 e il gateway predefinito è 10.0.0.1/8, non 10.0.2.1/8 come si è usato in passato.
L'intervallo dinamico di DHCP è stato esteso nella rete principale di circa 4k di indirizzi IP e di circa 200 indirizzi IP per la rete dei thin-client.
la rete DHCP per 10.0.0.0/8 è stata rinominata da
barebone
a
intern
Non ci sono più voci di host predefiniti per i client nel DNS (staticXX, ..., dhcpYY...)
MIT Kerberos5 è usato per l'autenticazione degli utenti, attivato per:
PAM
IMAP
SMTP
NFSv4, ma senza aggiungere privacy/integrity/authentication di kerberos. Le
macchine devono essere aggiunte al netgroup
workstation
per essere in grado di montare
le directory home
Supporto completo per il dominio Samba NT4 per Windows XP/Vista/7
Un completo ambiente di avvio PXE è configurato quando si installa da DVD, in modo tale che ulteriori installazioni possono essere fatte solamente attraverso la rete con PXE. Un nuovo script pxe-addfirmware viene fornito per supportare maggiori modelli di hardware che hanno bisogno di firmware.
Rimosse tutte le impostazioni fisse configurate internamente sulle workstation e configurazione di workstation e workstation mobili utilizzando le impostazioni rilevate dall'ambiente usando DNS, DHCP e LDAP. Vedere questo post in un blog con maggiori informazioni sui cambiamenti.
Aggionate le traduzioni per i modelli usati nell'installatore. Questi modelli sono disponibili in 28 lingue.
Il manuale Debian Edu Squeeze è stato ripulito e migliorato. La versione inglese è stata verificata e corretta da un linguista di lingua madre.
Il manuale Debian Edu Squeeze è completamente tradotto in tedesco, francese e italiano. Versioni parzialmente tradotte esistono in danese (nuovo), Bokmål norvegese e spagnolo.
Miglioramenti per molte attività di lingua, specialmente francese e danese.
Miglioramenti alla pagina web di benvenuto visualizzata al primo login.
Aggiunta una nuova traduzione in giapponese, portoghese e catalano nella pagina web di benvenuto.
Le installazioni del CD e del DVD sono diverse - il DVD installa solamente l'ambiente KDE.
Eliminato il supporto per l'architettura
powerpc
dal CD di installazione netinst. È
ancora possibile eseguire Debian Edu su
powerpc
anche se l'installazione è meno
automatica.
Cancellato gtick nella installazione predefinita, perché non funziona sui thin- client (BTS #566335).
gosa (2.6.11-3+squeeze1~edu+1) dal prossimo rilascio minore 6.0.5 Debian:
Corretta rimozione dell'host DHCP. Chiuso: #650258
Backport user generator unicode character transliteration. Closes: #657086
Personalizzata la configurazione di GOsa² per meglio adattarla all'architettura di rete di Debian Edu.
GOsa² aggiorna DNS e le esportazioni di NFS immediatamente quando un sistema viene aggiornato in LDAP e le workstation senza dischi funzionano bene dopo che sono state aggiunte al netgroup richiesto.
È disponibile lo script sitesummary2ldapdhcp per aggiornare o popolare GOsa² con oggetti di sistema utilizzando le informazioni raccolte da sitesummary, per rendere più facile aggiungere nuovi computer alla rete.
Aggiunto l'editor video Kdenlive 0.7.7 e lo strumento interattivo geometrico Geogebra 3.2.42
Cambiato il gestore dei pacchetti predefinito da adept a synaptic, per evitare di avere due gestori di pacchetti grafici installati in modo predefinito.
Installato openoffice.org-kde in modo predefinito per garantire che OOo utilizzi i dialoghi di KDE in KDE.
Cambiata la configurazione dei riproduttori video per installare diversi riproduttori in KDE (dragonplayer), GNOME (totem) e LXDE (totem).
Aggiunti gli strumenti KDE freespacenotifier, kinfocenter, update-notifier-kde alla installazione predefinita di KDE.
Sostituito network-manager-kde con plasma-widget-networkmanagement nel profilo standalone di KDE
Installare usb-modeswitch sui portatili per gestire i dispositivi USB in dual mode.
Aggiungere cifs-utils alla installazione di default per assicurarsi che i montaggi SMB possano lavorare con qualsiasi profilo.
Cancellati octave, gpscorrelate, qlandkartegt, viking, starplot, kig, kseg, luma, e valgrind dall'installazione predefinita e dal DVD per fare spazio a pacchetti con priorità maggiore.
Cancellato libnss-mdns dai profili stazionari, per assicurare che il DNS sia la fonte autorevole per i nomi degli host.
freerdp-x11
è installato in modo
predefinito come client RDP e VNC. (Precedentemente era invece installato
rdesktop
.)
Il server LDAP gestisce più client dopo aver aumentato il limite dei descrittori di file del server da 1024 a 32768.
Aggiunto codice per riavviare ogni ora le code di stampa CUPS fermate nel server principale e ripulire tutte le code di stampa ogni notte. Entrambi si possono disabilitare in LDAP.
Per impostazione predefinita è fornita la modalità di blocco/esame della rete, controllata da LDAP. In aggiunta al blocco della rete, è necessario cambiare la configurazione del proxy Squid.
Abilitata in modo predefinito l'estensione automatica dei file system pieni sul server principale. Questo può essere disabilitato in LDAP.
Cambiato il nome del certificato SSL utilizzato dal server LDAP e modificati i clienti in modo che utilizzino il nuovo nome per poter abilitare il controllo del certificato sui client.
Passaggio a PowerDNS per usare la modalità strict di LDAP e semplificare la configurazione di LDAP per il DNS.
Semplificare le regole dell'autofs di LDAP per assicurarsi che funzionino con partizioni aggiuntive di directory home esportate dal server principale senza alcuna modifica.
Fattoun backup più robusto del sistema quando si gestiscono i dump e il riavvio del database LDAP.
Il login di root non è permessa in KDM e GDM - vedere sopra e in Iniziare per i dettagli.
I client configurati per spegnersi durante la notte ora ritarderanno lo spegnimento per almeno un'ora se sono stati accesi manualmente tra le 16:00 e le 07:00.
Inoltre usare l'orologio locale NTP sul server principale per assicurare che client e server abbiano gli orologi sincronizzati anche quando disconnessi da Internet.
Gli accessi ai repository Debian è sempre fatto via proxy sul server principale. Per saperne di più sui dettagli dell'implementazioneusare DHCP e WPAD.
La partizione home0 è montata nosuid per aumentare la sicurezza
Cambiata la configurazione di KDE/Akonadi per ridurre l'impatto di ciascun utente sul disco da 144 a 24 MiB.
Nuovo strumento notify-local-users per mandare una notifica sul desktop a tutti gli utenti connessi su una macchina. Utile per i server thin client.
Tutto ciò che è nuovo in Debian 5.0.5 e 5.0.6, che include supporto per nuovo hardware. 5.0.5 and 5.0.6 sono versioni di matenimento e in genere non aggiungono nuove caratteristiche.
Diverse correzioni di bug, incluse le correzioni per i bug di Skolelinux #1436, #1427, #1441, #1413, #1450 e di Debian #585966, #585772, #585968, #586035 e #585966 accanto a altre correzioni non archiviate.
Nuove pagine web da Squeeze - il testo è lo stesso, ma sono presenti nuove
traduzioni per zh
, complete traduzioni per
tutte le lingue incluse (de
,
es
, fr
,
it
, nb
,
nl
, ru
,
zh
) e modifica delle pagine
.no
in .nb
per adattarsi alla lingua usata
Debian-edu-install: aggiunta la traduzione in Slovacco, aggiornate le traduzioni in tedesco, basco, italiano, Bokmål, vietnamita e cinese.
Debian-edu-doc: miglioramenti nelle traduzioni in Italiano, Bokmål e tedesco così come nel contenuto complessivo e nell'impaginazione
Sitesummary: vari miglioramenti, in particolare dove sono stati aggiunti diversi controlli in Nagios tra cui il monitoraggio della salute del sistema.
Shutdown-at-night: fix #1435 (non lavora con i gruppi di host LDAP popolati da lwat)
Per tutto ciò che è nuovo in Debian 5.0.4, vedi seguendo il paragrafo per i dettagli.
Più di 80 applicazioni importanti per l'educazione sono state inserite basandosi sul feedback e le statistiche degli utenti (attraverso Debian Edu popularity contest). L'intera lista dei pacchetti è nella task overview page.
Migliorato il desktop degli studenti con collegamenti al software educativo come GCompris, Kalzium, KGeography, KMplot, KStars, Stopmotion, OpenOffice Write e Impress.
Adattate le icone del desktop e le opzioni dei menu sulla base del gruppo degli utenti.
Aggiunto GNOME come desktop supportato, vedi lasezione installazione per come installare GNOME al posto di KDE come desktop.
Supporto a più di 50 lingue.
Migliorato il sistema per l'amministrazione degli utenti e per l'identificazione delle macchine.
MIgliorato il setup per diskless e thin client.
Il nuovo menu di avvio permette agli utenti di scegliere tra workstation senza dischi, thin-client or workstation.
L'opzione per workstation senza dischi è installata, ma non attivata in modo predefinito su tutti i server con il profilo thin-client-server.
Il server principale è configurato come server PXE per l'avvio dei thin-client, workstation senza dischi e per installare hard e flash drive dei client.
La configurazione per il DNS e DHCP è archiviata in LDAP e può essere
modificata usando lwat
. Il server DNS è
cambiato da bind9
a
powerdns
.
I servizi di directory (NSS) del server LDAP si trovano usando un record SRV nel DNS al posto dell'hardcoding di 'ldap' DNS name. Il server LDAP per il controllo delle password (PAM) è ancora usato con l'hardcoded 'ldap' DNS name.
Multi-architecture (amd64/i386/powerpc) net installer CD.
(La maggioranza) dei pacchetti sono scaricati da Internet.
Il DVD di installazione Multi-architecture (amd64/i386) può installare senza la rete.
PulseAudio viene fornito in aggiunta a ALSA e OSS per l'audio nelle workstation e nelle macchine senza dischi.
il profilo Barebone è stato rinominato come Minimal, per indicare meglio ciò che è.
La configurazione di Nagios3 è creata automaticamente da sitesummary.
Il file di ogni utente ~/.xsession-errors
è
ora troncato automaticamente quando l'utente si connette, per evitare di
riempire la home directory con un file log che cresce indefinitivamente.
L'utente può disattivare questa caratteristica creando
~/.xsession-errors-enable
.
L'amministratore di sistema può configurare il sistema per reindirizzare il
file a /dev/null modificando
/etc/X11/Xsession.d/05debian-edu-truncate-xerrorlog
.
Per facilitare l'installazione di Debian Edu su hardware che ha bisogno di firmware non-free, il CD e il DVD includono i seguenti pacchetti firmware: firmware-bnx2, firmware-bnx2x, firmware-ipw2x00, firmware-iwlwifi, firmware-qlogic and firmware-ralink.
Il nuovo kernel Linux 2.6.26 supporta più hardware.
Con questa release, Debian GNU/Linux si aggiorna da X.Org 7.1 a X.Org 7.3 (che include il supporto per il nuovo hardware) e inserisce l'ambiente desktop KDE 3.5.10 e GNOME 2.22. L'aggiornamento di altre applicazioni desktop include iceweasel (versione 3.0.6, che è un fork del browser Firefox) e icedove (version 2.0.0.19, che è un fork del client per email Thunderbird mail client) come Evolution 2.22.3,OpenOffice.org 2.4.1 e Pidgin 2.4.3 (in passato conosciuto come Gaim). SWI-prolog è tornato.
Installazione da CD/DVD da Windows
Passare da sysklogd a rsyslog come syslog collector.
Per maggiori informazioni vedere la pagina New in Lenny su wiki.debian.org
La documentazione è migliorata con traduzioni aggiornate in tedesco, Bokmål norvegese e italiano
Sono stati corretti più di 40 bug, con migliorie e aggiornamenti di sicurezza dopo il rilascio della versione 3.0r0
Basata su Debian 4.0 Etch rilasciata l'8-04-2007.
Installazione grafica con il supporto del mouse
Boot splash con usplash
LSB 3.1 compatibile
Linux kernel versione 2.6.18
Supporto per i controller e hard disk SATA
X.org version 7.1.
KDE ambiente desktop versione 3.5.5
OpenOffice.org versione 2.0.
LTSP5 (version 0.99debian12)
Il tracciamento automatico delle macchine installate con Sitesummary.
Configurazione automatica di munin usando i dati da Sitesummary.
Controllo automatico della versione dei file di configurazione in /etc/ con l'uso di svk.
Il file system può essere esteso mentre è montato.
Supporto automatico nell'estendere il file system basato su regole predefinite.
Supporto dei dispositivi locali sui thin clients.
Nuova architettura di processori: amd64 (pienamente supportata) e powerpc (supporto sperimentale, la installazione da supporto parte solo nella newworld subarchitecture)
DVD multi-architettura per i386, amd64 e powerpc
Regressione: l'installazione con il CD richiede l'accesso a Internet durante l'installazione. Le precedenti versioni potevano essere installate da un CD senza l'accesso Internet.
Regressione: webmin
è stato rimosso da
Debian per problemi di supporto. Abbiamo aggiunto un nuovo tool di
amministrazione via web chiamato lwat
, che
non ha le stesse funzionalità di wlus
, il
vecchio tool di amministrazione. Ma wlus
richiede webmin
.
Regressione: swi-prolog non è in Etch, ma in Sarge. Il capitolo dell'HowTo teach and learn descrive come installare swi-prolog in Etch.
Basato su Debian 3.1 Sarge rilasciata il 06-06-2005.
Linux kernel versione 2.6.8.
XFree86 versione 4.3.
KDE versione 3.3.
OpenOffice.org 1.1.
Basata su Debian 3.0 Woody rilasciata il 19-07-2002.
Linux kernel versione 2.4.26.
XFree86 versione 4.1.
KDE versione 2.2.
Maggiori informazioni sulle vecchie versioni possono essere trovate a http://developer.skolelinux.no/info/cdbygging/news.html.